domenica 16 agosto 2009

Un'idea geniale: l'indulto democratico

Da L'Espresso
del 16 agosto 2009

di Marco Travaglio
(Giornalista)


A furia di cambiar nomi e leader, il centrosinistra non ha ancora risposto a due domande fondamentali. Perché, dalla caduta di Prodi, il Pd ha perso tutte le elezioni? E perché nell'ultimo anno ha lasciato per strada 4,1 milioni di voti?

Senza risposte chiare, l'emorragia degli 'ex voti' proseguirà, nonostante l'impegno profuso in primarie, congressi, tesseramenti e arrapanti dibattiti sul partito liquido o solido (ma soprattutto gassoso). Quattro anni fa, estate 2005, prima dello scandalo di Bancopoli, il centrosinistra era 10-15 punti sopra il centrodestra. Oggi si ritrova 11 punti sotto (anche per le divisioni della sinistra). E i sondaggi fra gli elettori parlano chiaro: le colpe più imperdonabili sono l'indulto e la mancata legge sul conflitto d'interessi. Oggi chi compì quelle scelte scellerate, anziché ritirarsi a vita privata, seguita a pontificare e si accinge a riprendersi il partito. Massimo D'Alema si dipinge addirittura come colui che "più di ogni altro tentò di risolvere il conflitto d'interessi". Balle. Stefano Passigli ricorda che "alla vigilia del voto del 1996 si preferì evitare che Berlusconi potesse fare la vittima".

D'Alema si recò in visita pastorale a Segrate per annunciare urbi et orbi a Confalonieri e al Gabibbo che "Mediaset è un grande patrimonio del Paese" (in realtà, lo era solo dei suoi azionisti). Poi proseguì sulla stessa china con la Bicamerale. Ora scopriamo che non si fece una legge doverosa per non far piangere il Cavaliere. Come rinunciare a punire l'eccesso di velocità, il furto e la rapina per evitare che pirati, ladri e rapinatori se ne abbiano a male. Geniale. Quanto all'indulto, c'è ancora qualche giapponese nella jungla che lo difende: l'ineffabile Luigi Manconi, l'ex sottosegretario alla Giustizia che in tandem con Mastella concepì il 'liberi tutti' del 2006, scrive sull'Unità che "l'atto di clemenza ha fatto bene al carcere e alla società". Infatti una ricerca dell'Università di Torino dimostrerebbe che "più carcere si fa, più si delinque" (forse perché, più si delinque, più carcere si fa).

Tenetevi forte perché il presunto ragionamento è portentoso: su 30 mila indultati (più migliaia di persone liberate dalle pene alternative e altre che in carcere non sono più entrate), "il tasso di recidiva è del 28,4 per cento. meno della metà del tasso di recidiva della popolazione detenuta" non indultata. Ergo l'indulto avrebbe "contribuito alla sicurezza collettiva". Par di sognare. Intanto perché il tasso di recidiva degli indultati, a soli tre anni di distanza, non tiene conto di chi è tornato a delinquere ma non è stato scoperto. Eppoi, se quasi 10 mila indultati su 30 mila sono tornati dentro, l'indulto ha prodotto 10 mila nuove vittime che, senza indulto, non avrebbero subito alcun reato.

Manconi potrebbe esporre la sua bizzarra teoria ai parenti dei morti ammazzati o alle donne violentate da gente uscita con l'indulto. E poi affiggere manifesti con lo slogan: 'Vota Pd, c'è pure Manconi'. Così, per vedere l'effetto che fa.

2 commenti:

  1. caro marco,
    ieri mi sono fatta un "annozero-revival-tour". guardando le facce di questi farabutti di stato, ho capito solo una cosa:sono proprio convinti di restare lì per sempre. non capiscono che il popolo è tutta un'altra cosa rispetto a quello che si immaginano loro che sia. che siamo stufi, stanchi e nauseati e che stiamo solo aspettando il momento e l'occasione giusti per poterli prendere a calci nei denti una volta per tutte. stanno ballando sul loro titanic privato e continuano a (farci)credere che li abbiamo votati noi e ,quindi, si sentono al riparo dalla rivoluzione morale e civile che a breve li seppellirà. insh'allah.
    la sinistra (?), poi, è patetica. la tua analisi è, come sempre, esatta. invece di cercare nuove strade e soprattutto nuove facce (per le idee c'è tempo, no?!?) che possano riportare a casa qualche voto, continuano a rotolarsi nel solito fango. le primarie, le tessere (negate a grillo..e recuperate tra i morti), le parole vuote espresse nel politichese più stantio e via suicidandosi. ma dove vivono? in parlamento, I suppose!
    prova, poi, a postare una critica ad un qualsiasi giornale che appoggia il cadavere e vedi se te lo pubblicano! altro che bulgaria!
    a me non interessa, che il mio voto e quello della mia famiglia l'hanno perso per sempre, ma dovrebbero accettare i consigli di gente (noi) più preparata di loro. noi parliamo le lingue, facciamo ricerca, viaggiamo e lavoriamo all'estero, sappiamo usare un pc e abbiamo più memoria storico-politica della maggior parte di questi incompetenti. e perdiamo il lavoro. loro stanno là, lontani anni luce dalla realtà, come mummie ben pagate, utili solo a ricordarci la cazzata che abbiamo fatto a pensare, un tempo, che potessero rappresentare anche uno solo di noi.
    vadano a casa. questo, ormai, è l'unico consiglio che rimane da dargli. andate a casa!

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  2. c'è da dire una cosa xo'...non è detto che se questi uscivano finito di scontare la pena e non con l'indulto, non commettevano altri reati...poi c'è anche da dire che se uno è uscito con l'indulto e commette un altro reato entro i 5 anni dal rilascio deve anche scontare la pena indultata più l'altro reato commesso...quindi alla fine con l'indulto cambia solo il periodo in cui commette un altro reato ma sconta comunque tutta la pena come se l'indulto non lo avesse preso

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