del 4 dicembre 2009
MILANO - Giornalisti in agitazione a Mediaset dopo che l'azienda ha annunciato ai comitati di redazione la nascita di "una agenzia di informazione" interna. Il sindacato dei giornalisti ha "espresso forte preoccupazione" e proclamato lo stato di agitazione.
L'agenzia sarebbe composta da 100 giornalisti provenienti da Studio Aperto, Tg4 e Tgcom e avrebbe il compito di produrre notizie e servizi per tutti i tg Mediaset tranne il Tg5, almeno in un primo tempo. Il progetto diventerà operativo nei primi mesi dell'anno prossimo ed è considerato un passo importante verso la creazione di un canale all news sul digitale terrestre. Il direttore dovrebbe essere Mario Giordano.
L'agenzia, della quale faranno parte anche i corrispondenti regionali, si occuperà di cronaca, attualità, spettacolo e cultura, mentre per la politica, nei piani dell'azienda, ogni singola testata dovrebbe mantenere la propria autonomia. I servizi di cronaca locale saranno offerti anche al Tg5.
Il progetto, è stato spiegato ai sindacati, risponde a una logica di razionalizzazione e contenimento dei costi, oltre che a un'esigenza di rendere più fluido il lavoro giornalistico, sviluppandolo anche in chiave multimediale. Mediaset inoltre punta ad avere un ruolo importante nel nuovo mercato del digitale e la nuova agenzia rappresenterebbe un passaggio chiave in questa direzione.
L'iniziativa, però, preoccupa i comitati di redazione, secondo cui sarebbe in realtà in atto "un processo di ricollocazione di gran parte dei giornalisti" che porterebbe di fatto "allo smantellamento di Tg4 e Studio Aperto e all'assorbimento di Tgcom nella nuova testata". L'assemblea dei comitati di redazione chiede all'azienda "maggior chiarezza e un confronto serrato" sottolineando la necessità del sostegno della Fnsi "nella difficile vertenza che si va ad aprire".
Da parte della proprietà non ci sono repliche ufficiali se non una dichiarazione attribuita a fonti aziendali che smentisce l'esistenza di comunicazioni che accreditino la tesi dei Cdr. A prendere le difese del piano è per primo Emilio Fede, direttore del Tg4: "Non è previsto in alcun modo lo smantellamento del Tg4 - dice Fede - ; l'iniziativa piuttosto servirà anche a rendere più produttiva quella parte della redazione che finora non aveva avuto modo di esprimersi. Il Tg4 resta con le sue edizioni del telegiornale, gli speciali di attualità, la diretta in prima serata di grandi avvenimenti. E resta con quei giornalisti che hanno reso possibile l'inizio dell'informazione diretta sulle reti Mediaset".
Ma la spiegazione di Fede non convince la sua redazione, anche perché ci sono dei numeri di mezzo. L'assemblea dei giornalisti del Tg4, infatti, giudica "inaccettabile lo smantellamento della Testata" e parla di "annunciato trasferimento di 35 giornalisti e dei corrispondenti a un'agenzia di informazione, senza che sia stato presentato per iscritto alcun piano editoriale".
I giornalisti ritengono che "l'attuale ipotesi dell'agenzia prospettata dall'azienda rischi di mortificare professionalità ed esperienze accumulate negli anni e chiede con forza il mantenimento di tutte le edizioni e gli spazi di informazione e di approfondimento del telegiornale. L'assemblea, quindi, conferma all'unanimità lo stato di agitazione dichiarato dall'assemblea dei cdr Mediaset".
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