del 19 dicembre 2009
di Furio Colombo
(Senatore PD)
Buone notizie. Coloro che rappresentano l’ossatura giuridica e burocratica del governo, continuano a osservare con scrupolo lo spirito ma anche gli articoli della nostra Costituzione.
Cattive notizie. Il governo politico è al momento in mani faziose, intento a dare colpi distruttivi alla stabilità, all’immagine, al prestigio della casa Italia.
La buona notizia è che ci sono ancora funzionari come il prefetto di Venezia, Michele Lepri Gallerano, che ha perso il posto, letteralmente cacciato senza incarico, per avere osato difendere gli zingari in un legale e legittimo insediamento di Mestre. Lo ha fatto esattamente come quei consoli italiani dei Balcani e della Grecia che hanno dato passaporti agli ebrei in fuga.
La cattiva notizia è che il gerarca leghista Roberto Maroni parla dal Viminale con la cravatta verde per far sapere che lui non governa l’Italia e gli italiani. Lui sta facendo campagna elettorale per il partito Lega nord con l’imminente possibilità di vincere, alle elezioni di marzo, due regioni su tre della cosiddetta Padania.
L’eccitazione si diffonde tra i suoi militanti perché la secessione è vicina. E così Maroni usa il cuore del sistema democratico italiano come stato di polizia.
Il prefetto Lepri viene cacciato per non avere negato diritti civili ai rom di Venezia. Così come il prefetto Mosca è stato allontanato per essersi rifiutato di imporre le impronte digitali ai bambini rom di Roma. Come si vede il gerarca in camicia verde non perdona. La sua Costituzione materiale è barbara. Al centro dello Stato è al lavoro la Lega per liquidare ciò che era la Repubblica italiana nata dalla resistenza . Per far nascere la Padania dei quadrumviri Borghezio, Gentilini, Calderoli e Salvini. Ci rendiamo conto dell’ammonimento di Antonio Polito sul peso delle parole. Ma quando un ministro dell’Interno, inseguendo una sua visione minoritaria, distorta, ossessiva contro poche migliaia di rom italiani caccia i prefetti che obbediscono alla Costituzione, la sola differenza fra lui (e i quadrumviri) e il peggior passato è il colore verde invece del nero.
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