giovedì 14 gennaio 2010

Ad Agrigento la Chiesa manda un opuscolo per sostenere il nucleare

Dal Sito Agoravox
del 14 gennaio 2010

di Elio Di Bella
(Giornalista)


Con il primo numero del settimanale della Chiesa agrigentina “L’Amico del Popolo” abbiamo ricevuto un allegato pubblicitario.

Non si tratta del testo di una enciclica del Papa, né di una lettera pastorale dell’arcivescovo, né della biografia di un santo.
“Energia per il Futuro” è il suo titolo. E’ uno “spot” di 47 pagine che intende convincere i lettori del settimanale che le centrali nucleari sono buone, belle, economiche e non danneggiano la nostra salute (neppure le loro scorie radioattive). Per dirci tutte queste belle cose l’opuscolo nelle sue prime tre pagine offre ai lettori che amano il Papa e vanno a messa alcune rassicurazioni sul pensiero della Chiesa intorno all’uso del nucleare. Cardinali di importanti dicasteri della santa Sede e persino lo stesso Papa sono favorevoli all’uso pacifico del nucleare, dice il coloratissimo opuscolo.
Un primo capitolo ha un titolo esplicito: ”La Chiesa e il nucleare". Due paginette in cui tra l’altro si sottolinea che il Vaticano fa parte dell’agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) e si ribadisce che in varie circostanze la Chiesa si è espressa favorevolmente, attraverso suoi autorevoli rappresentanti, per una ipotetica politica nucleare. Sennonché dell’Aiea fanno parte molti Paesi che maneggiano l’atomo per scopi anche diversi da quelli della produzione energetica, come la produzione di armi nucleari.

Nelle altre pagine l’opuscolo regalatoci dal settimanale della nostra Chiesa locale ci rassicura su tutte le nostre paure intorno alle centrali nucleari e ci dice anche che sono più efficaci delle pale eoliche del nostro maggiore imprenditore agrigentino Totò Moncada e dei pannelli solari che vorremmo tutti avere per produrre energia pulita approfittando delle tante giornate di sole che il buon Dio manda in Sicilia.
Nulla di meglio insomma di una bella centrale nucleare a Palma di Montechiaro per le famiglie cattoliche della nostra Diocesi. Perché questo è il punto: non v’è dubbio infatti che l’opuscolo viene diffuso nella nostra provincia all’inizio di un anno in cui si discuterà molto sulla scelta che sembra molto probabile di installare una centrale nucleare a Palma di Montechiaro. Come abbiamo spiegato l’opuscolo è chiaramente rivolto al lettore credente e per questo è stato proposto come un inserto pubblicitario soft: per
orientare l’opinione pubblica dei fedeli agrigentini. In genere i settimanali cattolici sono molto attenti a non accogliere proposte pubblicitarie contrarie alla morale e che presentino ad esempio immagini offensive del senso del pudore. In questo caso sono state aperte, senza pudore, le porte della rivista ad un annuncio pubblicitario assolutamente favorevole alla istallazione nel nostro paese di centrali nucleari. Vuol dire che la Chiesa agrigentina è favorevole alla centrale a Palma? In genere la Chiesa è molto prudente su tali questioni. A suo tempo abbiamo chiesto ripetutamente all’Arcivescovo Montenegro quale fosse la sua posizione sulla costruzione del rigassificatore a Porto Empedoclesenza mai avere una risposta chiara sulla questione e intanto i lavori dell’impianto stanno iniziando e probabilmente l’arcivescovo manderà qualcuno a benedire l’inaugurazione. Adesso, dopo la pubblicazione di questo opuscolo sembra chiaro che sui nostri campanili sventolerà la bandiera gialla del nucleare. La Chiesa infatti è oggi con tale operazione commerciale e propagandista diventa il primo sponsor della centrale nucleare a Palma di Montechiaro. Qualcuno ha pagato trenta denari alla Chiesa per realizzare questa operazione pro nucleare?
Se invece mi sto sbagliando e la Chiesa agrigentina è contraria alle centrali nucleari, mi auguro che saprà precisare che il pensiero dei Papi e della Santa Sede su tali impianti è molto diverso e comunque molto più problematico di quanto l’opuscolo affermi. Le nostre comunità parrocchiali sanno ad esempio cosa è stato il dramma dei bambini di Chernobyl perché anche ad Agrigento molte famiglie cristiane ed associazioni li hanno ospitati. E lo stesso pontefice Benedetto XVI il 26 aprile del 2006, in occasione del ventesimo anniversario di Chernobyl, così disse . "Mentre ancora una volta preghiamo per le vittime di una calamità di così vasta portata e per quanti ne portano nel loro corpo i segni, invochiamo dal Signore luce per coloro che sono responsabili delle sorti dell’umanità, perché con uno sforzo corale si ponga ogni energia al servizio della pace, nel rispetto delle esigenze dell’uomo e della natura". Ecco, queste sono le parole che vorremmo leggere sul settimanale l’amico del Popolo e sui suoi inserti pubblicitari. E non altre.

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