del 7 gennaio 2010
di Gianni Barbaceto
(Giornalista)
Letizia Moratti è malata. Un’indisposizione ha rovinato al sindaco i primi giorni del 2010. Ma anche Milano non sta troppo bene. Sospesa da mesi in una inquieta vigilia: di un’eterna Tangentopoli senza più Mani Pulite. L’anno nuovo è iniziato nel peggiore dei modi. Gli impiegati che sono tornati al lavoro negli uffici del comune, in piazza Duomo 21, hanno trovato i cassetti aperti, gli armadi a soqquadro, le pratiche in disordine. Non una visita anticipata della Befana, né Babbo Natale in ritardo: ma un misterioso blitz nelle stanze dell’assessorato al verde e arredo urbano. È il terzo in pochi mesi. Era già successo negli stessi uffici l’autunno scorso. E a fine ottobre a essere violate erano state le stanze del settore bonifiche ambientali: una finestra forzata, fascicoli in disordine, una fotocopiatrice accesa. Proprio nei giorni in cui scoppiava lo scandalo delle bonifiche che ha portato in carcere, tra gli altri, l’imprenditore Giuseppe Grossi e Rosanna Gariboldi, moglie del deputato Pdl Giancarlo Abelli. Quegli arresti, quelle indagini hanno messo in luce, anche al di là delle responsabilità penali, i maneggi di un gruppo di potere che incrocia affari e politica. Un pokerissimo di assessori o ex assessori regionali (Massimo Ponzoni, Massimo Buscemi, Maurizio Bernardo, Giorgio Pozzi, Mario Resca), tutti molto vicini al gran capo Roberto Formigoni.
IL CASO OBELIX. L’altro scandalo recente, quello che ha portato in cella il pittoresco assessore regionale Pier Gianni Prosperini, ha svelato le manovre di quella specie di Obelix passato dalla Lega a Ignazio La Russa: nelle tv locali per procurarsi (a spese della Regione) gli spazi dove pubblicizzare le sue non indimenticabili imprese e costruirsi un consenso elettorale; ma anche nel suo ufficio al Pirellone, diventato un suk dove mercanteggiava affari (pescherecci, camion, edilizia...) in Eritrea, mediando tra gli imprenditori lombardi e i funzionari del dittatore dell’Asmara. È solo la scivolata di un personaggio pittoresco? No, a giudicare dalla pronta, vibrata e netta solidarietà che a Obelix è arrivata dalla politica milanese, Formigoni e La Russa in testa.
Il terzo scandalo con indagini in corso, quello della sanità, non fa più scandalo da tempo: la malattia è diventata endemica. Nella sanità lombarda dominata dagli uomini di Cl, è endemico che le cliniche private facciano passare piccoli interventi per grandi, analisi semplici per complesse: per gonfiare i rimborsi regionali. Ma come mai gli assessori di Formigoni e i suoi ben retribuiti dirigenti e consulenti non si stupiscono, non controllano, non si accorgono?
DESTINATI A VINCERE.
A Milano la politica (quella che conta, quella del centrodestra al potere ormai dal 1994) è tranquilla. Sa di essere debole, perennemente esposta ai venti di indagini giudiziarie che dovunque mettano le mani trovano truffe e furti, affarismi e corruzioni. Ma sa di essere fortissima, senza ricambio possibile, destinata comunque a vincere le elezioni. In comune, in provincia, in regione. Delle inchieste, allora, non si cura. Quelle grosse sono indicate come persecuzioni politiche, secondo un clichè ormai collaudato. Quelle “piccole” sono ridicolizzate: come è successo per gli avvisi di garanziasull’inquinamento dell’aria inviati al sindaco, al presidente della Provincia e a quello della Regione, e sull’inquinamento acustico recapitato l’altro ieri a Letizia Moratti. Atti dovuti da parte della Procura. E comunque segnali di una qualità della vita in costante peggioramento, se è vero che la città è precipitata dal sesto al ventesimo posto nella classifica del Sole 24 ore, ma in compenso è salita al secondo posto tra le metropoli europee per inquinamento da Pm10 e biossido d’azoto. Eppure la pubblica amministrazione alza le spalle e irride i magistrati che perdono tempo a misurare le polveri sottili e gli schiamazzi notturni.
CRAXISMI. La politica a Milano è debole anche per i conflitti sotterranei dentro il centrodestra. La Lega non sarebbe affatto scontenta di vedere Formigoni azzoppato da un’indagine giudiziaria, per poter così conquistare la presidenza della Regione. Letizia Moratti, poi, è ormai ostaggio della sua maggioranza : ha dovuto abbandonare i suoi sogni d’autonomia (sull’Expo, sull’Ecopass, sul nuovo piano del territorio...) e andare a Canossa, prendere la tessera del Pdl e compiacere il signore di Arcore con la proposta d’intitolare una via a Craxi. Il piano di governo del territorio: ecco il centro dei prossimi scontri. La pubblica amministrazione ha ormai rinunciato a governarlo, il territorio, e si limita a rappresentare e mediare le spinte degli immobiliaristi. Da qui all’Expo.
Avrei voluto scrivere qualche esattezza relativamente a ciò che voi asserite essere un dittatore, ma in considerazione che non esistono commenti deduco che nessuno vi legga, o, chi legge, considera superfluo commentare...
RispondiEliminaCordialità
Walter