sabato 16 gennaio 2010

Escort e mazzette, il sistema Tarantini "A Lady Asl propose di conoscere il premier"

Dal Quotidiano La Repubblica
del 16 gennaio 2010

di Giuliano Foschini e Gabriella De Matteis
(Giornalisti)


BARI - Mazzette versate ai dirigenti della Asl negli ascensori, il cinque per cento del valore di ogni appalto. Le prostitute pagate per rendere migliori i rapporti professionali. E soprattutto l'attività di lobby per mettere in contatto i suoi amici manager della sanità con il mondo della politica. Per esempio, quel "concreto interessamento" speso per organizzare incontri (per altro mai avvenuti) tra Lady Asl, Lea Cosentino, e il premier Silvio Berlusconi, il ministro per gli Affari regionali, Raffaele Fitto o l'ex vice presidente della giunta regionale, Sandro Frisullo. Era questo secondo i giudici di Bari il sistema di Gianpaolo Tarantini, l'imprenditore barese accusato tra le altre cose di aver portato prostitute a casa del premier. Ieri dopo un anno e mezzo di indagini, il gip Vito Fanizzi ha emesso la prima ordinanza di custodia cautelare per descrivere il "sistema Tarantini": 73 pagine che hanno portato all'arresto di due dirigenti della Asl, Antonio Colella (capo del Patrimonio) e del funzionario Michele Vaira. Il giudice ha invece respinto le richieste per Lea Cosentino (già ai domiciliari da 24 ore per la vicenda di un concorso truccato) e di Franceco Lippolis, direttore amministrativo dell'Azienda sanitaria. Tarantini è indagato, ma rimane comunque ai domiciliari (dove si trova ormai da più di quattro mesi per la vicenda della droga).

Secondo il gip Tarantini avrebbe per anni - grazie ai suoi rapporti con la Cosentino e alle mazzette pagate ai dirigenti - vinto irregolarmente gare d'appalto all'interno della Asl di Bari, la più grande d'Italia. La Cosentino l'aveva conquistata con le promesse, oltre che con viaggi a Montecarlo, cappotti e Rolex. "Le proposi - ha raccontato Tarantini ai magistrati - di conoscere il presidente Berlusconi, ma lei non ha accettato i miei inviti. Verso febbraio-marzo 2009 manifestò interesse, quando era sfumata la possibilità di diventare assessore ed era stata resa nota l'indagine su Tedesco che riguardava anche lei (...) Voleva garanzie per il suo futuro nel periodo post Vendola". Ecco perché Tarantini provò a sponsorizzare Lady Asl anche con il ministro Fitto, ma l'ex presidente della Regione gli rispose picche. Tarantini riusciva però a muoversi anche a sinistra, visto che è stato in grado di far nominare ai vertici delle Asl persone a lui vicine. "Con il vecchio capo area, dottor De Pietro (ndr, indagato nell'altro filone di inchiesta sulla sanità) non riuscì a fare niente (...) La Cosentino - ha messo a verbale Tarantini - anche sotto mie indicazioni, non ha ostacolato la sua nomina come direttore amministrativo in un'altra Asl, e non sapeno chi nominare, nonostante le pressioni di Alberto Tedesco che voleva un suo uomo, nominò Colella". Che, appena arrivato, subito si disobbligò con Tarantini firmandogli una serie di delibere. Non era però soltanto buon cuore. A Colella andavano il cinque per cento di ogni appalto più una serie di "benefit" come l'incontro con Maria Teresa de Nicolò (la stessa signorina che Tarantini ha pagato per passare una notte con Berlusconi). Il direttore amministrativo Lippolis ("so per certo che la sua nomina era politica, appoggiato dall'assessore Mario Loizzo") avrebbe ricevuto invece 30mila euro in contanti.

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