del 12 gennaio 2010
di Fabio Abati
(Giornalista)
C’ è il rischio che le armi che lo Stato contrappone alla criminalità organizzata, impegnata nell’infiltrarsi negli appalti delle grandi opere pubbliche, nascano già spuntate. Al nord, dove l’attenzione è tutta rivolta ai primi lavori per l’Expo di Milano del 2015, si moltiplicano gli appelli a tenere alta la guardia. Persino Lucio Stanca, l’amministratore delegato della Società di Gestione Expo, l’ha detto chiaramente: “E’ necessario costituire una barriera rinforzata all’infiltrazione delle organizzazioni criminali”. E così per i nuovi cantieri appena decollati (il 7 gennaio) della Brebemi, l’autostrada che collegherà Milano a Bergamo e Brescia, prima opera “accessoria” all’Expo, sarà usato un software per migliorare la trasparenza negli appalti.
IL SOFTWARE. Bravosolution, società attiva nella fornitura di servizi e soluzioni informatiche di “supply management”, per la nuova autostrada lombarda curerà infatti la tracciabilità degli espropri, dell’assegnazione dei lavori e della loro direzione. Una schedatura su computer di tutte le figure e le imprese coinvolte nella partita, per garantire legalità. Bravosolution è nata nel Duemila per iniziativa del Gruppo Italcementi, la Spa già al cento di vicende giudiziarie proprio per presunte contiguità di sue controllate con la criminalità organizzata. Nel luglio 2006, infatti, i magistrati di Caltanissetta iniziano un procedimento a carico dei vertici della Calcestruzzi spa: un’azienda, forse quella più importante, del Gruppo Italcementi. L’accusa è pesante: associazione mafiosa e falso in bilancio. Nel gennaio del 2009 il gup di Caltanissetta, Stefania Di Rienzo, rinvia a giudizio l’amministratore delegato della Calcestruzzi, Mario Colombini, che nel frattempo si dimette; le motivazioni parlano di frode in pubbliche forniture e intestazione fittizia di beni, con l’aggravante di avere agevolato la mafia. Con l’ad vanno sotto processo anche Fausto Volante, direttore di zona per la Sicilia e la Campania, in carcere, e l’ex capo area per la provincia di Caltanissetta Giovanni Laurino, immediatamente licenziato dalla Calcestruzzi. Le infiltrazioni quindi ci sono, anche se l’azienda bergamasca potrebbe esserne vittima a sua volta. Fatto sta che affidare a una software house di famiglia l’incarico di vigilare sulla legalità negli appalti, proprio sul fronte dell’antimafia , a molti è apparso incauto. Anche a Caltanissetta ci vanno coi piedi di piombo. Vogliono evitare proprio quello che si rischia di fare al nord: pescare nella galassia Italcementi col rischio di pericolose aderenze e arbitri contestabili. Del resto il gruppo bergamasco è la principale azienda italiana del cemento e delle costruzioni, dall’alto dei suoi 140 anni di esperienza e con un fatturato che nel 2008 ha sfiorato i 6 miliardi di euro. Sono otto gli stabilimenti della Italcementi in Sicilia. La lente dei magistrati si è concentrata sugli impianti in provincia di Caltanissetta e su quello di Gela, in modo particolare. Nell’inchiesta “Compendium” del dicembre scorso, tra le altre cose è stato chiarito il meccanismo di penetrazione delle cosche. Il clan di Cosa Nostra dei Madonia s’è infiltrato nello stabilimento presente nella zona industriale di Gela. Secondo i magistrati tale Giuseppe Bevilacqua, 43 anni figlio di Antonio Bevilacqua, pezzo da novanta nell’organigramma mafioso nisseno e caduto nella guerra di mafia degli anni Ottanta, sarebbe arrivato a contaminare i vertici della Calcestruzzi spa gelese, attraverso la sua impresa di trasporto di cemento. Bevilacqua oggi è in carcere; negli archivi della Bravosolution personaggi come lui, è il caso che non abbiano mai spazio. Ma la domanda che in molti si pongono a Milano in questi giorni è se la grande famiglia Italcementi riuscirà davvero ad essere più forte delle ingerenze di certi criminali che hanno covato al suo interno.
QUESTO OGGI, 27 aprile 2010
RispondiEliminaMAFIA:CEMENTO IMPOVERITO;ARRESTI BOSS E MANAGER CALCESTRUZZI
CEMENTO IMPOVERITO;ARRESTI BOSS E MANAGER CALCESTRUZZI (ANSA) - CALTANISSETTA, 27 APR - In una vasta operazione denominata «Doppio colpo», che ha interessato Sicilia, Lombardia, Lazio e Abruzzo, carabinieri e guardia di finanza dei comandi provinciali di Caltanissetta hanno arrestato 14 persone e sequestrato sette aziende siciliane operanti nel settore del movimento terra. Tra gli arrestati, alcuni boss mafiosi accusati di associazione mafiosa e illecita concorrenza con violenza e minaccia, e dirigenti della Calcestruzzi Spa di Bergamo, ai quali sono stati contestati i reati di associazione per delinquere e frode in pubbliche forniture. Secondo l'accusa, con l'appoggio della mafia, cui cedeva parte dei maggiori profitti realizzati frodando i propri clienti - ai quali forniva calcestruzzo con minori quantitativi di cemento - l'azienda bergamasca, che da oltre due anni è sotto amministrazione giudiziaria, aveva assunto il monopolio nella fornitura di calcestruzzo in Sicilia. I particolari dell'operazione saranno illustrati in una conferenza stampa che si terrà alle 11 al palazzo di giustizia di Caltanissetta.(ANSA). NU 27-APR-10 07:59 NNN
FINE DISPACCIO