martedì 12 gennaio 2010

TABUCCHI: ITALIA A RISCHIO RIVOLTA

Dal Quotidiano Il Fatto Quotidiano
del 12 gennaio 2010

di Silvia Truzzi
(Giornalista)


Esiste in Italia un partito chiamato Lega nord. Nato recentemente, con all’incirca una base elettorale del dieci per cento, fa parte del governo Berlusconi. Senza la Lega, Berlusconi non potrebbe governare. Berlusconi è alleato a partiti dalla connotazione politica di estrema destra. La Lega nord non dichiara precise connotazioni politiche. Ha una base “culturale” neopagana, fatta di croci celtiche e di venerazione del dio Odino e del dio Po, fiume nel quale ogni anno vengono praticati riti di purificazione. La Lega ha diffuso la convinzione che la Lombardia e una parte del Veneto siano terre privilegiate e di sua proprietà. Essa vanta la superiorità della “razza” ariana e detesta le altre (i neri, gli ebrei e, in particolare, gli arabi). Più in generale, detesta tutti gli “stranieri”.Parole di Antonio Tabucchi, in un intervento pubblicato dal quotidiano francese Le Figaro (non proprio un pericoloso foglio comunista). L’articolo così si concludeva: Se l’Europa ignora deliberatamente ciò che sta avvenendo in Italia, qualcosa dovrà succedere. È inevitabile. È nella logica della storia. Un uomo non bianco (ne basta uno) avrà forse un giorno un coltello per difendere il proprio corpo e la propria dignità. E lo utilizzerà. E capiterà come a Soweto. Non è ciò che mi auguro. È al contrario ciò che mi preoccupa, che mi allarma, che mi fa paura, e che mi abbatte. L’intervento è datato 30 dicembre 2009: quasi un vaticinio di quello che sarebbe accaduto, una settimana dopo, a Rosarno.

Professore, il suo discorso su Le Figaro era un’amara profezia.

Io non sono un veggente e non ho la sfera di cristallo. Ma basta la logica. Anche un cane docile, se lo maltratti, si ribella. Queste persone vivono in condizioni di schiavitù, sono in mano alla ‘Ndrangheta, con il consenso dello Stato e dei ministeri degli Interni e del Lavoro. Dove sono gli ispettorati del lavoro? E la polizia, a cosa serve? Solo a sedare i tumulti? Il fatto grave è che il ministro degli Interni sia un esponente della Lega.

Maroni non è contento

però: dice che c’è troppa tolleranza...

Vede, questo rientra perfettamente nella logica berlusconiana, che voleva Previti ministro della Giustizia. Chiedo: il ministro vorrebbe applicare certe parole tristi di alcuni esponenti del suo partito, coloro che vorrebbero sparare agli immigrati come conigli selvatici? Il sindaco leghista che ha pronunciato queste frasi, forse non pensa che si possa verificare l’ipotesi contraria e cioè che i conigli selvatici possano sparare a lui. Seminare l’odio in questo modo, scatena una reazione. L’insegnamento del cattivo maestro, torna indietro...

Ma no, è tutto amore. Sono il partito dell’amore.

Sono persone che lanciano dei boomerang, più che altro. Ma il boomerang è un attrezzo pericoloso perché se non colpisce la preda torna indietro.

Nel suo contributo sul quotidiano francese si appellava all’Unione europea, perché intervenisse. Scarsa vigilanza, diceva: per mancanza di volontà politica o perché i cittadini italiani non investono l’Europa del problema?

Ricordo che Jaques Chirac, quando era presidente della Repubblica francese, chiese all’Ue sanzioni contro le parole razziste pronunciate da Haider. In Italia non si tratta di parole, si tratta di fatti gravissimi. Persone uccise, immigrati cui viene dato fuoco o che sono presi a sprangate. Ne traggo la conclusione che l’attuale Consiglio d’Europa e la Commissione hanno dimenticato i principi su cui si fonda la Carta europea, fortemente voluti dai Padri fondatori. I quali, si noti, sono principi molto alti e sono indipendenti da ogni ideologia politica, perché appartenevano a De Gasperi e a Spinelli, a Jean Monnet e ad Adenauer. Di sinistra o di destra non importava, perché si trattava di valori universali come i diritti dell’uomo. Gli attuali responsabili dell’Europa, è evidente, hanno soprattutto valori economici, la loro etica è distratta dalla contabilità. Se l’Europa non presta l’attenzione dovuta a questi gravissimi casi, poi sarà un affare dell’Italia. Così come lo è quello strettamente politico dell’elusione della Costituzione. Rilancio il problema, perché io vedo un’emergenza a proposito della Carta. Il Pdl la sta facendo troppo facile .

Perché?

Prendo a prestito le parole di un grande economista italiano, Carlo Maria Cipolla, che divideva gli stupidi in tre categorie. Al primo livello ci sono gli stupidi che arrecano danno agli altri per trarne un vantaggio. Al secondo, gli stupidi che arrecano danni senza trarne alcuna utilità. Nella suprema categoria, la più pericolosa, ci sono gli stupidi che arrecando danno agli altri lo arrecano anche a se stessi. Ora, se le istituzioni di garanzia e le opposizioni tendono a questa terza categoria, il disastro si può anche immaginare.

Quindi la sua previsione

di fine d’anno era, semplicemente, molto probabile.

La maggioranza pensa di poter pianificare tutto a tavolino. Ma non ha pensato a ciò che Keynes chiamava l’imprevisto. Chi assicura a coloro che adesso vogliono fare leggi speciali per annichilire la Costituzione – fondata sull’uguaglianza dei cittadini davanti alla legge – che non si andrà incontro a imprevisti? Non è detto che gli italiani siano disposti a perdere la Costituzione e la democrazia grazie a un gioco di prestigio.

Che nesso c’è tra le politiche xenofobe e il tentativo di manomettere la Carta?

La ribellione può venire dai cittadini italiani. Io credo che la maggior parte dei cittadini non voglia modifiche di questo tipo. Supponiamo che succeda qualcosa, poi potrebbe divampare un incendio. “Berlusconi unto dal popolo”: è una leggenda che ha messo in giro lui. Basta contare i voti e considerare l’attuale legge elettorale, per capire che non è così. Se si continua a tirare la corda in questo senso e poi succede qualcosa, questi signori sono responsabili. E lo sarà anche l’opposizione, se accetta una modifica della Costituzione così grave, insieme con le istituzioni di garanzia. Guardiamo la situazione internazionale: gli Stati Uniti non manderebbero certo i marines a difendere quattro golpisti e due piduisti. E l’Urss non manderebbe i carriarmati, come fece per soffocare la rivolta dei democratici ungheresi. E allora che succede? Ce la vediamo tra di noi?

Torniamo agli immigrati di Rosarno: si ha la sensazione di una terra abbandonata alla criminalità. Com’è possibile che lo Stato abbia abdicato alle sue funzioni?

È possibile se il potere politico è colluso con la malavita organizzata. Con rapporti di questo tipo, nel corso degli anni, si è arrivati a questa situazione. Ed è una miscela esplosiva: il problema è che la ‘Ndrangheta non maltratta solo gli immigrati, ma anche i cittadini calabresi. E a un certo punto la gente non ne potrà più. Ma se le istituzioni lasciano correre, la situazione sarà matura per brutti episodi. Questo è il nodo di un cattivo governo, di una cattiva gestione della Cosa pubblica.

Scusi, ma per come funziona la democrazia, l’opposizione dovrebbe avere un ruolo d’argine. Dov’è finito?

Il ministro del Lavoro o il ministro dell’Agricoltura dovevano recarsi sul posto prontamente perché si tratta di lavoratori schiavizzati e di lavoratori agricoli. L’opposizione deve chiedere conto al governo di questo vuoto, di questa assenza. E soprattutto deve pensare che l’Italia non è il Palazzo, molti cittadini hanno troppo cara la loro libertà in una Repubblica nata dalla Resistenza. Sanno che la democrazia si difende a ogni costo. Se l’opposizione si rende complice di illegittime modifiche costituzionali, si assume la responsabilità di quello che può succedere nel paese. La responsabilità dell’imprevisto.

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