del 14 gennaio 2010
di Aldo Fontanarossa
(Giornalista)
ROMA - Il governo trasforma il Garante per le Comunicazioni nella sceriffo di Internet. Il Garante dovrà controllare che i siti della Rete rispettino per davvero le regole sul diritto d´autore. Nel 2010, dunque, mettere lo spezzone di una partita o di un film su Youtube potrà comportare richiami e sanzioni.
Il Garante ricava questo ruolo di sentinella del Web dal decreto legislativo del governo sulla tv e Internet: è il decreto di Natale famoso per aver tagliato la pubblicità a Sky. Ieri il decreto è arrivato in Parlamento per ricevere un parere (non vincolante) dai senatori e, a seguire, anche dei deputati.
Il senatore Vincenzo Vita (Pd) e il deputato Giulietti (portavoce di Articolo 21) hanno passato ai raggi X il testo e si sono accorti di qualche indigesta novità sfuggita a Natale. Il decreto, intanto, mette sullo stesso piano la televisione classica e la televisione via Internet (Ip Tv, web Tv, mobile Tv). Subito dopo, il testo assegna al Garante questo compito di vigilanza diretta sulle lesioni al diritto di autore in Rete. Infine stabilisce che i telegiornali e gli altri prodotti informativi di Internet dovranno rettificare notizie sbagliate nelle modalità che investono oggi un Tg1 o un Tg5.
Anche il deputato Paolo Gentiloni (Pd) sottolinea le "sorprese" contenute nel decreto: il taglio della pubblicità a Sky che coincide con un aumento degli spot sulle reti private gratuite (come Mediaset); i minori sostegni ai produttori indipendenti di film e fiction; le nuove norme antitrust (che impediscono ogni azione contro Mediaset, malgrado abbia moltiplicato i suoi canali grazie al digitale terrestre). Oggi - alle 13 - Pd, Udc e Italia dei Valori terranno una conferenza stampa di attacco conto il decreto.
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