sabato 29 agosto 2009

Giovanna Maggiani Chelli: Riina, 41 bis e vittime di mafia

Dal Quotidiano Antimafia 2000
del 29 agosto 2009

di Giovannna Maggiani Chelli)
(Associazione trai familiari delle vittime di via dei Georgiofili)


Mentre apprendiamo che si è estesa la protesta dei detenuti anche al carcere dell’Opera - secondo reparto - dove alloggiano i detenuti condannati a “41 bis” per terrorismo e associazione mafiosa, attraverso la stampa veniamo a conoscenza che Salvatore Riina non compilerà alcun memoriale come aveva promesso, anzi che come prevedibile cercherà di avere una revisione dei processi, e naturalmente cercherà di farsi annullare il “41 bis”.
Non avevamo dubbi sul comportamento del boss di “cosa nostra”.
Noi però non torneremo indietro , il “41 bis” siamo certi debba essere la pena necessaria per il contrasto alla mafia ,fintanto che ognuno dei suoi adpeti non collaborerà con la giustizia dentro i Tribunali ,smascherando chi ha fatto affari con loro e denunciando dove stanno i capitali illeciti accumulati sulla pelle dei nostri parenti.
Capitali che sono così ben nascosti da impedire, ancora oggi, da parte dello Stato, di poter far fronte fino in fondo alle esigenze delle vittime del terrorismo eversivo e mafioso.
Pur comprendendone lo spirito, peraltro racchiuso in norme, non saranno qualche edificio adibito al sociale e qualche campo arato da ragazzi in buona fede al servizio troppo spesso della politica opportunistica a cambiare il sistema mafioso che vige in Italia, ma la presa di coscienza che o si toglie alla mafia veramente tutto quello che ha guadagnato uccidendo e rovinando persone, e lo si restituisce fino all’ultimo centesimo alle sue vittime, o i capi di “cosa nostra” non parleranno mai.
Del resto all’esterno del carcere la famiglia di Riina e quella di Provenzano, sono ampiamente garantite, visto che il potente Messina Denaro è ancora latitante, e prima o poi quei politici che hanno giurato alla mafia in sede di “trattativa”, di abolire l’ergastolo e buttare alle ortiche il “41 bis”, con le buone o con le cattive lo dovranno fare ,fra una visita ipocrita e l’altra fuori e dentro dal carcere.
Ma in tal caso noi torneremo in piazza con gli striscioni a ricordare che il “41 bis” non si tocca,salvo collaborazione con la giustizia da parte della mafia, perché i nostri figli sono stati massacrati proprio per quella abolizione e che per risolvere il problema dell’affollamento delle carceri basta correggere qualche legge che se la prende con i ladri di polli, e riaprire per i boss le isole di Asinara e Pianosa senza se e senza ma.
Altro che visitare i mafiosi rei di strage eversiva in carcere, e portare fuori le loro lagne, le false apprensioni per i loro ricchi figli e il loro collaborazionismo da quattro soldi.
Cordiali saluti

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