del 3 febbraio 2010
di Palo Flores D'Arcais
(Direttore di Micromega)
Dalla farsa alla tragedia: questo rischia di diventare l’appuntamento elettorale in Campania. Il regime di Berlusconi voleva candidare l’on. Cosentino, su cui pende un mandato d’arresto per camorra confermato dalla Cassazione. Ha deciso di soprassedere, ma solo per far scegliere a Cosentino medesimo da chi farsi sostituire. Un gioco da ragazzi, perciò, per un’opposizione appena dentro la media del quoziente d’intelligenza: si presenta un candidato ineccepibile quanto a moralità ed efficienza, e si vince in carrozza. Ma nel Pd il segretario Bersani è evidentemente intenzionato a strappare a D’Alema l’oscar della stupidità politica, e quindi in Campania ha candidato il dalemiano De Luca, due rinvii a giudizio per associazione a delinquere, concussione, falso e truffa. Avremo perciò il mondo alla rovescia: un candidato di Berlusconi incensurato e un candidato “democratico” azzoppato in partenza dai carichi processuali. Ci vuole genialità per farsi del male in questo modo.
Questo scempio può essere ancora fermato. La farsa, anziché in tragedia, può trasformarsi in speranza. Luigi De Magistris deve annunciare la sua candidatura. Le personalità pubbliche della Campania democratica devono attivarsi con un’ondata di pressioni tale da costringerlo, il “popolo viola” deve aprire su Facebook “De Magistris candidato” che con un’alluvione di adesioni lo spinga a “gettare il cuore oltre l’ostacolo”. Di fronte alla candidatura De Magistris, anche gli strateghi del Pd potrebbero capire che alla sconfitta certa di un bi-rinviato a giudizio, e conseguente sputtanamento del partito, è preferibile puntare sulla vittoria di un ex magistrato che difende la Costituzione. Se poi decidessero per il “perseverare diabolicum”, De Magistris e la sua lista di società civile renderebbero comunque una vittoria di Pirro il trionfo annunciato del regime e della Camorra. Il candidato di Cosentino non raggiungerebbe la maggioranza assoluta, e il successo di De Magistris su De Luca aprirebbe , dopo la disfatta di D’Alema di fronte a Vendola, una pagina interamente nuova per l’opposizione democratica. De Magistris ha ribadito la necessità di un “nuovo inizio”, che oltre l’Idv coinvolga associazionismo laico, base Pd, Sinistra radicale, “grillini”, insomma la società civile che resiste. Parole sacrosante, parole da leader. Ma leader si diventa con l’azione, e oggi l’emergenza democratica si chiama Campania. Concittadino De Magistris, non puoi sottrarti.
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