del 2 febbraio 2010
di Giavanna Maggiani Chelli
(Vice Presidente Portavoce Associazione tra i familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili)
Più i lanci di agenzia si susseguono e più fortemente, se mai ce ne fosse ancora bisogno, acquisiamo il dato che il nostri figli sono morti sotto trecento chili di tritolo perché il Paese intero che conta si è cucito la bocca su ciò che stava avvenendo in Italia nel 1993.
Quella ignobile trattativa tra Stato e mafia che Ciancimino Massimo sta mettendo sul piatto della bilancia con dettagliate ricostruzioni è quanto di più ignobile si possa immaginare.
Non importa chi si è salvato il collo trattando con la mafia. Importano quelli che sono morti e quelli che sono stati resi invalidi per sempre, prodotti di quella trattativa vergognosa.
Chi può ripari in parte, faccia ammenda, aiuti il Paese a raggiungere la verità piena sulla strage di via dei Georgofili .
Inoltre, chi può dica al Governo di chiudere subito la partita economica con i familiari dei morti e con gli invalidi rimasti in vita in via dei Georgofili.
Non verrà risarcito in fondo un bel nulla, rispetto a ciò che ci hanno fatto, ma capiremo almeno che alla vigliaccheria di certi uomini di Stato, di Governo e di Amministrazioni di ogni genere, è stato posto un limite. Ciò che sta avvenendo nell’aula di giustizia di Palermo, mentre il testimone Ciancimino parla, è di una gravità inaudita.
Chiunque starà fermo e zitto davanti a ciò che hanno fatto ai nostri figli, si renderà solo complice dei delitti volutamente commessi il 27 Maggio del 1993 sotto la Torre de’ Pulci a Firenze.
Cordiali saluti
Giovanna Maggiani Chelli
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