Dal Quotidiano On Line Live Sicilia
del 29 giugno 2009
di di Roberto Puglisi
(Giornalista)
“Non sono solo i detrattori, gli sciacalli. Ci sono indagini in corso su cui non posso dire nulla. Esiste un piano della mafia per eliminarmi”. Pino Maniaci non è uomo che perda facilmente l’autocontrollo. E’ abituato a convivere con l’odore della paura, con la puzza del sudore che ti inzuppa la camicia ad ogni sussurro, ad ogni soffio di vento. Di recente, una sentenza ha assolto il giornalista di Telejato a Partinico da un’accusa assurda: l’esercizio abusivo della professione. Come se il possesso di un tesserino – che fu elargito post mortem a tanti martiri dell’informazione – fosse da solo il marchio di fabbrica di una condotta commendevole. Ora, Pino Maniaci – il cronista di provincia che ha collezionato inchieste scoop contro la mafia - parla con livesicilia. E svela: “Vogliono farmi fuori”.
Pino Maniaci, chi l’ha messa nel mirino?
“Le famiglie di Borgetto, Montelepre, Partinico, Cinisi e Terrasini. Ci sono indagini in corso. Devo essere cauto”.
Lei sta dicendo che c’è un piano per la sua eliminazione fisica?
“Sì. Indubbiamente, c’è. Hanno dato il via libera”.
E come vive?
“L’ho messo in conto da tempo. So che potrebbe succedermi qualcosa. Ho un rammarico: avere tirato la mia famiglia dentro questa storia”.
I suoi figli, per esempio. Negli occhi di Letizia brilla il fuoco dell’informazione.
“Lei è peggio di me”.
La sua è una zona calda.
“Tanti omicidi sotto le mie finestre. Come pensare di non rimanere coinvolti?”
Alla fine Pino Maniaci è stato assolto dall’accusa di esercizio abusivo.
“Ringrazio l’ordine dei giornalisti nazionale per la solidarietà. Ringrazio Enzo Iacopino e Giacomo Clemenzi”.
E l’ordine regionale, a riguardo?
“E’ irritato”.
Ha paura?
“Affronto la vita con coraggio. Finché…”.
Finché?
“Finché c’è”.
Intervista a Pino Maniaci: la lotta continua. Vogliamo i nomi!
del 29 giugno 2009
di di Roberto Puglisi
(Giornalista)
“Non sono solo i detrattori, gli sciacalli. Ci sono indagini in corso su cui non posso dire nulla. Esiste un piano della mafia per eliminarmi”. Pino Maniaci non è uomo che perda facilmente l’autocontrollo. E’ abituato a convivere con l’odore della paura, con la puzza del sudore che ti inzuppa la camicia ad ogni sussurro, ad ogni soffio di vento. Di recente, una sentenza ha assolto il giornalista di Telejato a Partinico da un’accusa assurda: l’esercizio abusivo della professione. Come se il possesso di un tesserino – che fu elargito post mortem a tanti martiri dell’informazione – fosse da solo il marchio di fabbrica di una condotta commendevole. Ora, Pino Maniaci – il cronista di provincia che ha collezionato inchieste scoop contro la mafia - parla con livesicilia. E svela: “Vogliono farmi fuori”.
Pino Maniaci, chi l’ha messa nel mirino?
“Le famiglie di Borgetto, Montelepre, Partinico, Cinisi e Terrasini. Ci sono indagini in corso. Devo essere cauto”.
Lei sta dicendo che c’è un piano per la sua eliminazione fisica?
“Sì. Indubbiamente, c’è. Hanno dato il via libera”.
E come vive?
“L’ho messo in conto da tempo. So che potrebbe succedermi qualcosa. Ho un rammarico: avere tirato la mia famiglia dentro questa storia”.
I suoi figli, per esempio. Negli occhi di Letizia brilla il fuoco dell’informazione.
“Lei è peggio di me”.
La sua è una zona calda.
“Tanti omicidi sotto le mie finestre. Come pensare di non rimanere coinvolti?”
Alla fine Pino Maniaci è stato assolto dall’accusa di esercizio abusivo.
“Ringrazio l’ordine dei giornalisti nazionale per la solidarietà. Ringrazio Enzo Iacopino e Giacomo Clemenzi”.
E l’ordine regionale, a riguardo?
“E’ irritato”.
Ha paura?
“Affronto la vita con coraggio. Finché…”.
Finché?
“Finché c’è”.
Intervista a Pino Maniaci: la lotta continua. Vogliamo i nomi!
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