del 31 agosto 2009
TRIPOLI - Il leader libico Gheddafi si scaglia contro Israele: "Dietro tutti i conflitti in Africa c'è Israele". Al vertice dell'Unione Africana a Tripoli, il Colonnello punta l'indice contro Gerusalemme: "E' Israele che alimenta le crisi in Darfur, nel Sud del Sudan e in Ciad. Lo fa per sfruttare le ricchezze di quelle aree. Chiedo alle ambasciate israeliane di lasciare l'Africa".
Nel giorno dei festeggiamenti per il 40esimo anniversario della rivoluzione verde, Muammar Gheddafi prende la parola sotto la tensostruttura allestita sul lungomare di Tripoli davanti a venti capi di Stato africani tra cui anche il presidente sudanese Omar Al-Bachir, ricercato dal Tribunale penale internazionale dell'Aja per crimini di guerra e contro l'umanità.
Parla in qualità di presidente dell'Unione africana Gheddafi, e lo fa senza usare giri di parole. Ma da Gerusalemme non tarda la risposta, altrettanto dura ed esplicita. "Quel circo equestre itinerante che è Gheddafi - ha detto il portavoce del ministero degli Esteri israeliano Yigal Palmor - è divenuto da tempo uno show tragicomico che imbarazza chi lo ospita e la nazione libica che ne paga il conto".
Palmor ha proseguito: "Mi chiedo se vi sia ancora qualcuno al mondo che prende seriamente ciò che dice quest'uomo. Noi comunque siamo certi che nessuno stato darà peso alle azioni teppistiche di questo bulletto".
Israele ha dieci ambasciate in Africa e nei prossimi giorni il ministro degli Esteri Avigdor Lieberman ha in programma di cominciare un viaggio in diversi stati africani - il primo di un capo della diplomazia israeliana dopo molti anni - con l'intento di rafforzare le relazioni con questo continente.
Il summit dell'Ua cerca un accordo per offrire al governo di transizione somalo un forte sostegno che possa migliorare la sicurezza nel Paese. I leader discuteranno anche della guerra nel Darfur valutando la possibiltà di un rafforzamento delle missioni di peacekeeping. Infine saranno affrontate le situazioni politiche attuali in Guinea e Madagascar, Paesi in cui ci sono stati colpi di Stato condannati dall'Ua.
Nel giorno dei festeggiamenti per il 40esimo anniversario della rivoluzione verde, Muammar Gheddafi prende la parola sotto la tensostruttura allestita sul lungomare di Tripoli davanti a venti capi di Stato africani tra cui anche il presidente sudanese Omar Al-Bachir, ricercato dal Tribunale penale internazionale dell'Aja per crimini di guerra e contro l'umanità.
Parla in qualità di presidente dell'Unione africana Gheddafi, e lo fa senza usare giri di parole. Ma da Gerusalemme non tarda la risposta, altrettanto dura ed esplicita. "Quel circo equestre itinerante che è Gheddafi - ha detto il portavoce del ministero degli Esteri israeliano Yigal Palmor - è divenuto da tempo uno show tragicomico che imbarazza chi lo ospita e la nazione libica che ne paga il conto".
Palmor ha proseguito: "Mi chiedo se vi sia ancora qualcuno al mondo che prende seriamente ciò che dice quest'uomo. Noi comunque siamo certi che nessuno stato darà peso alle azioni teppistiche di questo bulletto".
Israele ha dieci ambasciate in Africa e nei prossimi giorni il ministro degli Esteri Avigdor Lieberman ha in programma di cominciare un viaggio in diversi stati africani - il primo di un capo della diplomazia israeliana dopo molti anni - con l'intento di rafforzare le relazioni con questo continente.
Il summit dell'Ua cerca un accordo per offrire al governo di transizione somalo un forte sostegno che possa migliorare la sicurezza nel Paese. I leader discuteranno anche della guerra nel Darfur valutando la possibiltà di un rafforzamento delle missioni di peacekeeping. Infine saranno affrontate le situazioni politiche attuali in Guinea e Madagascar, Paesi in cui ci sono stati colpi di Stato condannati dall'Ua.
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