Dal Quotidiano La Repubblica
del 27 luglio 2009
ROMA - L'ex procuratore di Salerno Luigi Apicella si è dimesso. Protagonista a gennaio, insieme ai magistrati di Catanzaro, della cosiddetta guerra tra procure sulle indagini dell'ex pm Luigi De Magistris, Apicella lascia la toga e rinuncia ad essere trattenuto in servizio fino al settantacinquesimo anno di età. Già sospeso dal Csm, il magistrato sbatte la porta e scrive a Napolitano: "La sanzione che ho subito incrina la mia fiducia nella giustizia".
Ha scritto al capo dello Stato che è anche presidente del Consiglio superiore della magistratura: "Sono sereno, ho sempre compiuto il mio dovere, ma sono meravigliato e deluso dal silenzio dell'Associazione nazionale dei magistrati. Ho servito lo Stato per oltre 45 anni ottenendo risultati apprezzati anche dal procuratore nazionale antimafia - scrive l'ex procuratore al Csm - ma la sanzione di sospensione incrina la mia fiducia nella giustizia".
Laconica la replica dell'Anm. "Non commento le dichiarazioni di Apicella", dice il presidente dell'Associazione nazionale magistrati Luca Palamara che all'indomani della guerra tra uffici giudiziari aveva parlato di scarsa professionalità dei magistrati", e di "corto circuito istituzionale e giudiziario". Oggi, dinanzi alle dimissioni del collega si limita a un generico "rispetto per le scelte personali".
Lo scontro tra gli uffici giudiziari calabresi e campani si accese sulla gestione delle inchieste Why not e Poseidone svolte da De Magistris, attuale europarlamentare dell'Idv, e successivamente avocate. I magistrati salernitani decisero di indagare alcuni giudici di Catanzaro e disposero il sequestro dell'intero fascicolo Why not. Rispose a stretto giro di posta la Procura generale di Catanzaro che, a sua volta, indagò i magistrati campani e contro-sequestrò il fascicolo giudiziario.
Il 19 gennaio scorso, con un'ordinanza disciplinare, il Consiglio superiore della magistratura dispose la sospensione da funzioni e stipendio e il collocamento fuori dal ruolo organico della magistratura di Apicella. Inoltre, il Csm decise di trasferire ad altra sede e ad altre funzioni il procuratore generale di Catanzaro Enzo Iannelli, il sostituto procuratore generale nella stessa città, Alfredo Garbati, e i sostituti procuratori di Salerno Dionigio Verasani e Gabriella Nuzzi. L'8 luglio scorso, anche la Corte di Cassazione confermò le sanzioni disciplinari, respingendo il ricorso dei giudici trasferiti.
del 27 luglio 2009
ROMA - L'ex procuratore di Salerno Luigi Apicella si è dimesso. Protagonista a gennaio, insieme ai magistrati di Catanzaro, della cosiddetta guerra tra procure sulle indagini dell'ex pm Luigi De Magistris, Apicella lascia la toga e rinuncia ad essere trattenuto in servizio fino al settantacinquesimo anno di età. Già sospeso dal Csm, il magistrato sbatte la porta e scrive a Napolitano: "La sanzione che ho subito incrina la mia fiducia nella giustizia".
Ha scritto al capo dello Stato che è anche presidente del Consiglio superiore della magistratura: "Sono sereno, ho sempre compiuto il mio dovere, ma sono meravigliato e deluso dal silenzio dell'Associazione nazionale dei magistrati. Ho servito lo Stato per oltre 45 anni ottenendo risultati apprezzati anche dal procuratore nazionale antimafia - scrive l'ex procuratore al Csm - ma la sanzione di sospensione incrina la mia fiducia nella giustizia".
Laconica la replica dell'Anm. "Non commento le dichiarazioni di Apicella", dice il presidente dell'Associazione nazionale magistrati Luca Palamara che all'indomani della guerra tra uffici giudiziari aveva parlato di scarsa professionalità dei magistrati", e di "corto circuito istituzionale e giudiziario". Oggi, dinanzi alle dimissioni del collega si limita a un generico "rispetto per le scelte personali".
Lo scontro tra gli uffici giudiziari calabresi e campani si accese sulla gestione delle inchieste Why not e Poseidone svolte da De Magistris, attuale europarlamentare dell'Idv, e successivamente avocate. I magistrati salernitani decisero di indagare alcuni giudici di Catanzaro e disposero il sequestro dell'intero fascicolo Why not. Rispose a stretto giro di posta la Procura generale di Catanzaro che, a sua volta, indagò i magistrati campani e contro-sequestrò il fascicolo giudiziario.
Il 19 gennaio scorso, con un'ordinanza disciplinare, il Consiglio superiore della magistratura dispose la sospensione da funzioni e stipendio e il collocamento fuori dal ruolo organico della magistratura di Apicella. Inoltre, il Csm decise di trasferire ad altra sede e ad altre funzioni il procuratore generale di Catanzaro Enzo Iannelli, il sostituto procuratore generale nella stessa città, Alfredo Garbati, e i sostituti procuratori di Salerno Dionigio Verasani e Gabriella Nuzzi. L'8 luglio scorso, anche la Corte di Cassazione confermò le sanzioni disciplinari, respingendo il ricorso dei giudici trasferiti.
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