Dal Quotidiano La Repubblica
del 17 luglio 2009
AVELLINO - Beppe Grillo è il tesserato numero 40 del circolo del Pd "Martin Luther King" di Paternopoli, in provincia di Avellino. L'iscrizione è stata autorizzata dal segretario locale, Andrea Forgione, che ha voluto così lanciare "una forte provocazione" alla dirigenza nazionale del partito: "Il caso Grillo costituisce un precedente molto grave - afferma Forgione - chi ha infatti la legittimazione a decidere chi tesserare e chi no? Beppe Grillo non è iscritto a nessun altro partito e ha una fedina penale pulita, quindi perché negargli la tessera? Non vogliamo che il Pd si trasformi in un partito burocratico. Se ci chiamiamo Partito democratico dobbiamo tenere porte e finestre aperte, altrimenti potevamo continuare a chiamarci Ds, Margherita, o Pci, o Pcus".
Ma i vertici del Pd la pensano in modo diverso: affermano che l'iscrizione a Paternopoli non ha alcun valore e confermano la posizione assunta nei giorni scorsi, in base alla quale il comico-blogger non può essere tesserato. "Il Pd è un partito serio - osserva Enrico Letta - e nessuno si può permettere di passarci sopra e di sputarci addosso".
"Via Bassolino, largo ai giovani". Dal canto suo, Grillo torna alla carica e insiste nella corsa per presentare la candidatura a segretario dei democratici. "Sono contento. Ma devo prendere duemila firme entro due giorni e non so se ce la faremo. Però sono tesserato e andrò al loro congresso a parlare. Adesso bisogna vedere se lo Statuto prevede che un tesserato parli al congresso, e se non ci sarà un'altra commissione di garanzia dove l'articolo 4 del paragrafo 9 dirà che io non posso parlare. Allora vedremo. Comunque andrò al congresso. Questo è sicuro".
Grillo poi spiega perché secondo lui gli esponenti democratici non lo vogliono nel partito. "Al Pd fa paura il mio programma - spiega - perché è il contrario del loro: togliere i pregiudicati dal Parlamento, avere le energie rinnovabili, accesso internet gratuito, acqua pubblica. Il loro programma, invece, è lo stesso del Pdl: fare inceneritori, sì al nucleare, il ponte, l'Alta velocità. Pd e Pdl sono la stessa cosa". Sulle prime azioni che farebbe da segretario del Pd Grillo non sembra avere dubbi: "Manderei via almeno mille persone - dice - quelli che hanno più di due legislature, tutti quelli invischiati in affari loschi a partire da Bassolino. Ai vertici giovani dai 30 ai 40 anni".
La risposta dei vertici del Pd. Il no del partito viene confermato a stretto giro di posta. "L'accettazione, da parte di qualunque coordinatore di circolo, della richiesta di iscrizione di Grillo è da considerarsi un'iniziativa estemporanea palesemente contraria allo Statuto - afferma in una nota Gero Grassi, viceresponsabile nazionale Organizzazione - la Commissione nazionale di garanzia ha escluso all'unanimità di poter accogliere la richiesta di iscrizione al Pd da parte di Beppe Grillo per aver promosso e sostenuto liste apertamente ostili al nostro partito. In ogni caso, ricordiamo che lo Statuto prevede che l'iscrizione avvenga nel proprio comune di residenza".
Sulla stessa lunghezza d'onda Tino Iannuzzi, segretario regionale della Campania: "L'iscrizione di Beppe Grillo è da considerarsi priva di ogni valore". E dopo aver ricordato le motivazioni della Commissione di garanzia, conclude: "La sua iscrizione è del tutto incompatibile con l'adesione al Pd. Sappiamo che le regole possono a volte apparire fredde, ma a Grillo ricordiamo che rappresentano, in democrazia, una garanzia per tutti".
del 17 luglio 2009
AVELLINO - Beppe Grillo è il tesserato numero 40 del circolo del Pd "Martin Luther King" di Paternopoli, in provincia di Avellino. L'iscrizione è stata autorizzata dal segretario locale, Andrea Forgione, che ha voluto così lanciare "una forte provocazione" alla dirigenza nazionale del partito: "Il caso Grillo costituisce un precedente molto grave - afferma Forgione - chi ha infatti la legittimazione a decidere chi tesserare e chi no? Beppe Grillo non è iscritto a nessun altro partito e ha una fedina penale pulita, quindi perché negargli la tessera? Non vogliamo che il Pd si trasformi in un partito burocratico. Se ci chiamiamo Partito democratico dobbiamo tenere porte e finestre aperte, altrimenti potevamo continuare a chiamarci Ds, Margherita, o Pci, o Pcus".
Ma i vertici del Pd la pensano in modo diverso: affermano che l'iscrizione a Paternopoli non ha alcun valore e confermano la posizione assunta nei giorni scorsi, in base alla quale il comico-blogger non può essere tesserato. "Il Pd è un partito serio - osserva Enrico Letta - e nessuno si può permettere di passarci sopra e di sputarci addosso".
"Via Bassolino, largo ai giovani". Dal canto suo, Grillo torna alla carica e insiste nella corsa per presentare la candidatura a segretario dei democratici. "Sono contento. Ma devo prendere duemila firme entro due giorni e non so se ce la faremo. Però sono tesserato e andrò al loro congresso a parlare. Adesso bisogna vedere se lo Statuto prevede che un tesserato parli al congresso, e se non ci sarà un'altra commissione di garanzia dove l'articolo 4 del paragrafo 9 dirà che io non posso parlare. Allora vedremo. Comunque andrò al congresso. Questo è sicuro".
Grillo poi spiega perché secondo lui gli esponenti democratici non lo vogliono nel partito. "Al Pd fa paura il mio programma - spiega - perché è il contrario del loro: togliere i pregiudicati dal Parlamento, avere le energie rinnovabili, accesso internet gratuito, acqua pubblica. Il loro programma, invece, è lo stesso del Pdl: fare inceneritori, sì al nucleare, il ponte, l'Alta velocità. Pd e Pdl sono la stessa cosa". Sulle prime azioni che farebbe da segretario del Pd Grillo non sembra avere dubbi: "Manderei via almeno mille persone - dice - quelli che hanno più di due legislature, tutti quelli invischiati in affari loschi a partire da Bassolino. Ai vertici giovani dai 30 ai 40 anni".
La risposta dei vertici del Pd. Il no del partito viene confermato a stretto giro di posta. "L'accettazione, da parte di qualunque coordinatore di circolo, della richiesta di iscrizione di Grillo è da considerarsi un'iniziativa estemporanea palesemente contraria allo Statuto - afferma in una nota Gero Grassi, viceresponsabile nazionale Organizzazione - la Commissione nazionale di garanzia ha escluso all'unanimità di poter accogliere la richiesta di iscrizione al Pd da parte di Beppe Grillo per aver promosso e sostenuto liste apertamente ostili al nostro partito. In ogni caso, ricordiamo che lo Statuto prevede che l'iscrizione avvenga nel proprio comune di residenza".
Sulla stessa lunghezza d'onda Tino Iannuzzi, segretario regionale della Campania: "L'iscrizione di Beppe Grillo è da considerarsi priva di ogni valore". E dopo aver ricordato le motivazioni della Commissione di garanzia, conclude: "La sua iscrizione è del tutto incompatibile con l'adesione al Pd. Sappiamo che le regole possono a volte apparire fredde, ma a Grillo ricordiamo che rappresentano, in democrazia, una garanzia per tutti".
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