giovedì 6 agosto 2009

Berlusconi, davanti la Carfagna, dietro la mafia russa


del 6 agosto 2009


«Sesso, potere e menzogne»: il titolo del "Nouvel Observateur" in edicola oggi riassume alla perfezione la valanga di commenti della stampa estera sul nostro presidente del consiglio. I giornali di tutto il mondo, di destra e di sinistra, moderati o progressisti, non sanno più come qualificare le gesta berlusconiane: si passa dalla «libidine geriatrica» (The Independent) a un capo del governo «graffiato dalla figlia» (Le Figaro), che «gli dà lezioni» (The Daily Telegraph), «gli fa la morale» (Elle) e che lo biasima con un «vergogna, papà!» (l'australiano News). Il più agguerrito, tuttavia è il settimanale francese. Il "Nouvel Observateur" dedica infatti quattro pagine tutt'altro che tenere al premier, arrivando a una congettura devastante per la sua immagine e per quella del paese: «Con lo scorrere delle rivelazioni, l'ipotesi di un'infiltrazione della mafia russa al vertice dello Stato italiano prende consistenza», scrive Serge Raffy. Il giornale fa riferimento, ovviamente, all'inchiesta di Bari, alla droga, alle escort arrivate dall´Est, al ruolo di Gianpaolo Tarantini, tra l´altro consulente della russa Fisiokom. Nel ripercorrere tutta la storia, dalla festa a Casoria e la conseguente richiesta di divorzio da parte della moglie, il settimanale sembra letteralmente sgomento: «Povera Italia, terra di Dante e Michelangelo, diventata "Berluscolandia", abbandonata a un Don Giovanni patetico, che corre freneticamente dietro alla sua eterna giovinezza, a colpi di iniezioni pelviche, impianti capillari, operazioni di chirurgia estetica, sedute di trucco. Con quell'eterno sorriso "Ultrabrite", come una maschera di Scaramuccia. Un Michael Jackson paracadutato in un teatro della commedia dell'arte. Silvio il donnaiolo, che pesca nei book delle ragazze del suo impero televisivo la carne fresca utile ai suoi baccanali». Questo lungo passaggio da un'idea del tono dell'articolo, nel quale si ricorda il silenzio della stampa italiana: solo "Famiglia Cristiana" e "Avvenire" hanno rilanciato le inchieste e gli articoli di "Repubblica", presentata come «l'isoletta della stampa indipendente che resiste in Italia». Il "Nouvel Observateur" racconta dunque la storia degli ultimi mesi, dalle registrazioni della D´Addario all´inchiesta di Bari, dalle foto di Villa Certosa alle critiche della Chiesa. E parla «di una registrazione che rischia di alimentare ancor più lo scandalo». Un ipotetico nastro, secondo il periodico francese, nel quale Mara Carfagna («amante quasi ufficiale») e Mariastella Gelmini (le due sono definite «bimbe», nel senso americano del termine), addirittura «s'interrogano reciprocamente per sapere come "soddisfare" al meglio il primo ministro. Evocano le iniezioni che deve farsi fare prima di ogni rapporto. Se questo "audio" uscisse sulla stampa, malgrado la censura, sarebbe devastante per l'immagine del Cavaliere». Tutto ciò con sullo sfondo l'ennesima inchiesta giudiziaria e una possibile resa dei conti, dice il settimanale, tra i magistrati e l'uomo «che sfida la giustizia da quasi quarant'anni». Se i francesi sono esterrefatti, i britannici continuano a considerare il fenomeno Berlusconi con un misto di ironia e indignazione. Il "Guardian" trasforma la figlia Barbara «in un'improbabile eroina della sinistra» evidenziando che la ragazza è il primo membro della famiglia - dopo Veronica - a parlare degli scandali. Mentre "The Independent" dice che Berlusconi, da quando è apparso alla festa di Noemi, «ha contribuito a dare alla libidine geriatrica una cattiva fama».

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