mercoledì 2 settembre 2009

Lodo Bernardo, un bavaglio alla Corte dei Conti

Dal Sito L'Antefatto
del 1 settembre 2009

di Sandra Amurri
(Giornalista)



Quasi in silenzio, senza suscitare alcun clamore, di fronte ad un’opinione pubblica sempre meno informata e, dunque, inconsapevole, nel Dl anti-crisi è passato un altro emendamento che riduce l’iniziativa della magistratura, questa volta, della Corte dei Conti.

Stiamo parlando del Lodo Bernardo che prende il nome dal suo promotore, l’ onorevole Pdl, Maurizio Bernardo del Pdl , che, subordinando l’avvio di una indagine ad una “specifica e precisa notizia di danno, impedisce alle procure regionali della Corte dei Conti di attivare indagini sui danni erariali in assenza di una denunzia formale che dovrebbe essere fatta dall’ amministrazione competente che subisce il danno, amministrata dalle persone che il danno l’hanno causato".

Comportando, così, di fatto, lo svuotamento della funzione del pubblico ministero, il cui potere di direttiva delle indagini viene in tal modo trasferito al Governo. A creare il danno erariale sono spesso i dirigenti, nominati dai politici-amministratori, e secondo il Lodo Bernardo le denunce le dovrebbero fare i politici-amministratori che hanno nominato i dirigenti. Sarebbe come dormire sonni tranquilli sapendo che a guardia del pollaio ci sono le volpi. Si potrebbe opporre che le denunce potrebbero farle i politici-amministratori che, dopo cinque anni, subentrino per avvenuto rinnovo del Consiglio Regionale, provinciale, regionale o comunale. Certamente, ma il reato di danno erariale arrecato allo Stato non sarebbe perseguibile in quanto prescritto, visto che la prescrizione cade dopo 5 anni.

Risultato: nessun controllo né di legalità né di merito né preventivo né successivo, e via libera al saccheggio “legalizzato” delle casse pubbliche. C’è chi sostiene che il Lodo Bernardo abbia un intento punitivo nei confronti della Corte dei Conti che, ha osato promuovere un’azione di risarcimento per danni erariali, per un ammontare di svariati milioni di euro nei confronti dell’ex Presidente della regione Sicilia, Cuffaro e dell’attuale Presidente Lombardo, per l’ingiustificata assunzione di oltre 25 giornalisti dell’ ufficio stampa. Cuffaro e Lombardo che ora potranno avvalersi di questa eccellente novità normativa. E c’è chi aggiunge che alla Corte dei Conti non sia stato perdonato di essersi messa di traverso di fronte alle ipotesi di scudo fiscale, di Tremonti, scudo fiscale, divenuto legge con il Dl anti-crisi.

Sta di fatto che il Lodo Bernardo sta già producendo i suoi effetti devastanti, molte amministrazioni, infatti, alla richiesta delle Procure della Corte dei Conti di acquisizione di atti o di note istruttorie, eccepiscono la nullità della richiesta davanti alla sezione giurisdizionale della Corte per mancanza della denuncia di danno erariale.

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