Dal Blog di Sonia Alfano
del 3 settembre 2009
Palermo, 3 settembre 2009 – La deputata europea dell’Italia dei valori, Sonia Alfano, ha presentato una interrogazione parlamentare alla Commissione europea avente come oggetto l’ecatombe di migranti nel Mediterraneo, le responsabilità dei governi italiano e maltese e le iniziative dell'Unione europea in merito.
«Il Mediterraneo – scrive la Alfano - é oramai diventato un cimitero a cielo aperto nel quale i migranti trovano la morte. Il governo Berlusconi ha adottato un accordo con la Libia che consente il respingimento in questo paese non solo di migranti ma anche di rifugiati provenienti da Paesi quali la Somalia e l’Eritrea, negando loro il diritto a chiedere asilo in violazione delle norme internazionali, e condannandoli a essere rinchiusi in centri di detenzione negli Stati di transito o origine, senza alcuna garanzia sulla correttezza del loro trattamento».
«Come sottolineato dall' UNHCR – aggiunge l’esponente dell’Idv -, queste politiche destano grave preoccupazione in quanto mettono a rischio il rispetto del principio del non respingimento, che vieta di rinviare persone in situazioni ove la loro vita e libertà siano minacciate o possano essere sottoposte a tortura o trattamenti inumani e degradanti».
«Tale politica – sottolinea - si è dimostrata inoltre inefficace nel prevenire la perdita di vite umane in mare. Il 20 agosto, in circostanze che sono ancora da chiarire, una barca con 5 sopravvissuti eritrei in condizioni psico-fisiche considerate dai medici italiani assai precarie, é giunta in territorio italiano, mentre secondo le loro testimonianze 73 loro connazionali sarebbero morti durante il viaggio, non essendo stati soccorsi da parte di altri natanti, i cui equipaggi si sarebbero sottratti dal prestare i necessari soccorsi per il timore di incorrere nelle sanzioni penali introdotte recentemente dal legislatore italiano. Il 30 agosto, 75 migranti, tra i quali 15 donne e tre minori, provenienti probabilmente da Eritrea e Somalia sono stati respinti verso la Libia. Ancora oggi sono in corso ulteriori respingimenti».
L’eurodeputato Sonia Alfano chiede cosa intende fare la Commissione dopo «la richiesta di spiegazione ai governi italiano e maltese, cosa intende fare concretamente la Commissione europea per assicurare che le persone intercettate nel Mediterraneo siano soccorse urgentemente ed efficacemente; abbiano il diritto di chiedere asilo invece che essere rinviate collettivamente verso gli Stati di transito, senza che le ragioni che li hanno spinti a partire vengano in alcun modo esaminate; siano compiute verifiche sulla situazione dei rifugiati e migranti già respinti; siano chiarite e determinate le responsabilità e gli obblighi di soccorso ed accoglienza in capo ai governi italiano e maltese e di Frontex; sia creato un meccanismo europeo di supporto e solidarietà? Ritiene che le intese tra Italia e Libia, e i conseguenti respingimenti collettivi in mare siano conformi alle norme, agli standards europei ed internazionali e soprattutto ai diritti inviolabili di ogni individuo?».
del 3 settembre 2009
Palermo, 3 settembre 2009 – La deputata europea dell’Italia dei valori, Sonia Alfano, ha presentato una interrogazione parlamentare alla Commissione europea avente come oggetto l’ecatombe di migranti nel Mediterraneo, le responsabilità dei governi italiano e maltese e le iniziative dell'Unione europea in merito.
«Il Mediterraneo – scrive la Alfano - é oramai diventato un cimitero a cielo aperto nel quale i migranti trovano la morte. Il governo Berlusconi ha adottato un accordo con la Libia che consente il respingimento in questo paese non solo di migranti ma anche di rifugiati provenienti da Paesi quali la Somalia e l’Eritrea, negando loro il diritto a chiedere asilo in violazione delle norme internazionali, e condannandoli a essere rinchiusi in centri di detenzione negli Stati di transito o origine, senza alcuna garanzia sulla correttezza del loro trattamento».
«Come sottolineato dall' UNHCR – aggiunge l’esponente dell’Idv -, queste politiche destano grave preoccupazione in quanto mettono a rischio il rispetto del principio del non respingimento, che vieta di rinviare persone in situazioni ove la loro vita e libertà siano minacciate o possano essere sottoposte a tortura o trattamenti inumani e degradanti».
«Tale politica – sottolinea - si è dimostrata inoltre inefficace nel prevenire la perdita di vite umane in mare. Il 20 agosto, in circostanze che sono ancora da chiarire, una barca con 5 sopravvissuti eritrei in condizioni psico-fisiche considerate dai medici italiani assai precarie, é giunta in territorio italiano, mentre secondo le loro testimonianze 73 loro connazionali sarebbero morti durante il viaggio, non essendo stati soccorsi da parte di altri natanti, i cui equipaggi si sarebbero sottratti dal prestare i necessari soccorsi per il timore di incorrere nelle sanzioni penali introdotte recentemente dal legislatore italiano. Il 30 agosto, 75 migranti, tra i quali 15 donne e tre minori, provenienti probabilmente da Eritrea e Somalia sono stati respinti verso la Libia. Ancora oggi sono in corso ulteriori respingimenti».
L’eurodeputato Sonia Alfano chiede cosa intende fare la Commissione dopo «la richiesta di spiegazione ai governi italiano e maltese, cosa intende fare concretamente la Commissione europea per assicurare che le persone intercettate nel Mediterraneo siano soccorse urgentemente ed efficacemente; abbiano il diritto di chiedere asilo invece che essere rinviate collettivamente verso gli Stati di transito, senza che le ragioni che li hanno spinti a partire vengano in alcun modo esaminate; siano compiute verifiche sulla situazione dei rifugiati e migranti già respinti; siano chiarite e determinate le responsabilità e gli obblighi di soccorso ed accoglienza in capo ai governi italiano e maltese e di Frontex; sia creato un meccanismo europeo di supporto e solidarietà? Ritiene che le intese tra Italia e Libia, e i conseguenti respingimenti collettivi in mare siano conformi alle norme, agli standards europei ed internazionali e soprattutto ai diritti inviolabili di ogni individuo?».
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