mercoledì 16 settembre 2009

Rai, caso "Porta a Porta": la Vigilanza ascolterà Masi

Dal Quotidiano Il Corriere della Sera
del 16 settembre 2009



MILANO - La commissione di vigilanza sulla Rai ascolterà martedì 22 settembre il direttore generale della Rai, Mauro Masi: lo ha deciso l'ufficio di presidenza della Bicamerale. La proposta di audire Masi, dopo le polemiche legate alla messa in onda di Porta a Porta in prima serata, con il contestuale spostamento di Ballarò e ai risultati di ascolto ottenuti dal programma di Bruno Vespa, è stata avanzata dal capogruppo del Pd in commissione, Fabrizio Morri, e condivisa - a quanto hanno riferito i partecipanti alla riunione - dal presidente Sergio Zavoli, dai rappresentanti dell'opposizione e anche da quelli del Pdl, che hanno chiesto però che si affrontino vari temi, dal piano industriale al contratto di servizio, alle nomine per Raitre e Tg3.

ANNOZERO - A proposito invece di Annozero, il direttore di Raidue Massimo Liofredi ha confermato che la trasmissione di Michele Santoro partirà il 24 settembre. «Tutti i contratti sono firmati - ha spiegato - «dalle 11 di questa mattina sono partiti gli spot». Alla domanda: «ci sarà anche Travaglio?» Ha detto: «Su questo non posso rispondere». E poi ha spiegato: «Il suo contratto dovrà essere vagliato dal cda della Rai».

GARIMBERTI - Intanto il presidente della Rai, Paolo Garimberti, ha diffuso una nota per difendere il lavoro dei giornalisti della tv pubblica: «Gli uomini pubblici e di governo che pensano che la Rai debba astenersi dal riportare critiche alla loro parte scambiano il Servizio Pubblico con le televisioni di Stato che operano in regimi non democratici». «Il Servizio Pubblico, come dice la parola stessa - afferma Garimberti -, è al servizio di tutti i telespettatori, quali che siano le loro opinioni. Completezza e pluralismo dell'informazione ne sono i principi fondanti e non possono non essere il metodo di lavoro delle nostre redazioni. Il diritto di critica al nostro operato è legittimo, la delegittimazione sistematica e l'insulto no. In tutte le democrazie occidentali le tv pubbliche sovvenzionate dal canone criticano governi, coalizioni, partiti e singoli politici senza che nessuno gridi allo scandalo». «Per questo - afferma ancora il presidente di Viale Mazzini - gli attacchi a singole trasmissioni della Rai e gli insulti ai suoi giornalisti vanno respinti con la massima fermezza: come l'ho espressa a Vespa per le offese che gli erano state rivolte, oggi la mia solidarietà va a RaiTre, a Ballarò, a Report, ad AnnoZero e a tutti i lavoratori del Servizio Pubblico attaccati proprio nella trasmissione di Vespa».

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