mercoledì 16 settembre 2009

Vespa e papi fanno flop!

Dalla Rivista Micromega
del 16 settembre 2009

di Alessandro Robecchi
(Giornalista)
















Non solo in politica ci sono i farabutti. Non solo nella stampa ci sono i farabutti. Non solo in tivù ci sono i farabutti. Silvio Berlusconi e il fido servitore Bruno Vespa si sono accorti ieri sera che moltissimi italiani sono farabutti e non hanno più intenzione di farsi fregare. Un misto di minacce, intimidazioni, insulti e menzogne, questo è stato lo spettacolo indegno di ieri sera a Porta a Porta, dove il capo del governo è corso a prendersi i meriti di altri, a inaugurare casette per terremotati pagate da altri e costruite da altri. E naturalmente, secondo il suo stile, a insultare gli avversari e a mentire. Dopo aver preteso e ottenuto lo spostamento di una trasmissione concorrente (Ballarò) e dopo aver ordinato lo slittamento di una trasmissione sua (Matrix), la coppia diabolica Bruno-Silvio ha fatto una solenne figura di merda: 13,47 per cento in prima serata su Raiuno. Appena 3.219.000 spettatori, molti dei quali orripilati da quello spettacolo indegno. Uno share con cui qualunque altro programma sarebbe chiuso e cacciato a calci nel culo (la media di Porta a Porta in prima serata è del 18,30 per cento). Un vero disastro. La gente ha preferito guardare Garko su Canale Cinque (5.750.000 spettatori, 22,61 di share), che almeno non è asfaltato in testa, mente un po’ di meno, è alto e non insulta la gente.
Ora due semplici domande:
1) Possiamo permetterci di avere un premier che va in giro a dire di avere un gradimento del 70 per cento e poi in prima serata senza concorrenza (perché viene chiusa) fa solo io 13? Dove è finito il 57 per cento di italiani che manca all’appello?
2) Possiamo permetterci (con i nostri soldi) di pagare 1.187.000 (un-milione-cento-ottasette-mila) euro all’anno un conduttore che non sa fare le domande e che fa ascolti tanto mediocri che chiunque li facesse a Raiuno in prima serata sarebbe cacciato?

Nella foto, Bruno Vespa in atteggiamento di professionale distacco accanto al capo del governo, che è anche l’editore dei suoi libri, che è anche il suo editore a Panorama, che è anche il padrone delle tivù concorrenti, che è anche quello che nomina i vertici di Raiuno, che è anche quello che dice che in Italia c’è molta libertà di stampa.

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