mercoledì 25 novembre 2009

NUOVA PROTEZIONE CIVILE SPA: TUTTO IL POTERE A PALAZZO CHIGI

Dal Quotidiano Il Fatto Quotidiano
del 25 novembre 2009

di Antonio Massari e Carlo Tecce
(Giornalisti)


Si può privatizzare “l’emergenza”? Si può privatizzare “l’esercito” di volontari che in questi anni si è occupato di terremoti, ricostruzioni, disastri ambientali e persino dei grandi eventi come il G8 de L’Aquila? Secondo il governo Berlusconi, sì.

L’idea di “privatizzare” la Protezione civile, almeno da un punto di vista giuridico, potrebbe diventare realtà già a dicembre. È messa nero su bianco, nella bozza di un decreto legge, il cui testo è conservato nei cassetti di Palazzo Chigi. Bisogna prima convincere il ministro dell’Economia Giulio Tremonti a trovare un’adeguata copertura finanziaria, ma presto un pezzo dello Stato sarà convertito in azienda. La Protezione civile diventerà una spa, una società per azioni. La ristrutturazione del dipartimento – diretto dal sottosegretario Guido Bertolaso – è nascosta nell’articolo 11 dell’ampio decreto legge sulle “norme urgenti per la cessazione dello stato di emergenza in Campania e l’avvio della seconda fase nel territorio della regione Abruzzo”.

Privatizzazione giuridica della Protezione civile: non si tratta d’una sfumatura. Parliamo del passaggio, a una spa, della gestione autonoma realizzata, in questi anni, da Bertolaso e dal suo gruppo di lavoro. La dicitura “emergenza”, oggi, consente poteri illimitati, discrezione assoluta, operazioni e investimenti al di fuori dei normali controlli: ed è proprio questo che s’intende “privatizzare”. Ma – e qui viene il bello – l’azienda resta comunque pubblica, ma nelle mani di un unico azionista: il presidente del Consiglio. L’annuncio è nelle prime righe del paragrafo “attività di supporto strumentale al dipartimento della lanza degli interventi strutturali e infrastrutturali, l’acquisizione di forniture o servizi rientranti negli ambiti di competenza del dipartimento, ivi compresi quelli concernenti le situazioni di emergenza socio-economica-ambientale… nonché lo svolgimento di attività di formazione e ricerca con particolare riferimento al campo dell’ingegneria sismica”. Attenzione: “Secondo le direttive operative impartite dal presidente del Consiglio dei ministri su proposta del capo del dipartimento”. E quindi, secondo quest’ipotesi, da dicembre chi decide è Berlusconi; chi muove – direttamente – milioni di euro è Berlusconi; chi può dispensare favori è Berlusconi.

Il decreto legge sarà approvato entro la fine dell’anno. Da mesi se ne parla, mai nessuno, però, aveva proposto una discussione. Questa mattina Renato Brunetta dovrà rispondere all’interrogazione urgente di Antonio Di Pietro: “Tale previsione – chiede il presidente dell’Idv – comporterà l’esternalizzazione di quasi tutte le attività di Protezione civile con effetti negativi sulla trasparenza e la rintracciabilità delle gare d’appalto, sulle attività di previsione e prevenzione dalle calamità che coinvolgono tutto il territorio nazionale ed escluderà dal controllo diretto sul territorio in prima istanza i sindaci, l’unica autorità di protezione civile riconosciuta dalla legge, nonché le regioni e le province, mentre in capo all’attuale dipartimento resteranno compiti di gestione dell’emergenza e di pianificazione spediti-va” .

Non soltanto una nuova società: il decreto prevede anche nuovi dirigenti, assunti, per promozione automatica, dai gradi inferiori. Gli scatti (anomali) di carriera preoccupano l’Idv. E preoccupano anche i sindacati. Contraria al progetto, la Cgil annuncia proteste, e chiede se la società, a capitale pubblico, resterà sempre controllata dal governo oppure no: “La proprietà è della presidenza del Consiglio dei ministri, ma sarà sempre così? - si chiedono Salvatore Merlo e Antonio Crispi della segreteria Fp della Cgil - Il potere di ordinanza, fin qui, permetteva d’andare in deroga o e non passare per la Corte dei Conti. Tuttavia, le restrizioni restano, nel senso che bisognava comunque garantire la trasparenza sugli appalti. La Spa risolve questo problema: può affidare il lavoro a chi vuole e come vuole”. La Cgil, al più presto, assumerà ogni iniziativa utile per contrastare questo disegno e tutelare i lavoratori del dipartimento di Protezione civile.

Nessun commento:

Posta un commento