Dal Quotidiano Il Fatto Quotidiano
del 28 ottobre 2009
di Mauro Lissia
(Giornalista)
I dodici giornalisti che lavoreranno all’ufficio stampa della giunta regionale sarda hanno fatto carriera ancora prima di entrare in servizio e costeranno quasi due milioni di euro all’anno. Il governatore Ugo Cappellacci ne ha assunti dodici in un colpo, assegnando a tutti la qualifica di redattore senior. Molti più del predecessore Renato Soru che aveva un solo addetto stampa e spendeva 250 mila euro, meno del collega Totò Cuffaro, anche lui del Pdl, che ha reclutato 21 giornalisti finendo sotto inchiesta per abuso d’ufficio insieme al successore Raffaele Lombardo. La Regione Sicilia li ha premiati tutti con la qualifica di redattore capo, Cappellacci si è fermato più in basso: in base al contratto nazionale può diventare senior chi ha maturato un’anzianità aziendale di almeno quindici anni. Ma quasi tutti gli addetti stampa chiamati dalla Regione Sarda, senza alcuna selezione pubblica e per la maggior parte privi di un curriculum significativo, non hanno mai messo piede negli uffici dell’ente regionale e neppure in una redazione. Comunque sia Cappellacci non ha voluto badare a spese: quello che l’articolo 11 del collegato alla legge finanziaria chiama con involontaria ironia “il contingente giornalistico” costerà alle casse pubbliche un milione e 385 mila euro all’anno, cui andrà aggiunto lo stipendio del portavoce Alessandro Serra e altri 300 mila euro per pagare ogni mese cinquanta ore di straordinario al personale di supporto, compresi alcuni autisti. Come d’altronde Giorgio Greco, il nuovo capo dell’ufficio stampa, responsabile in via di pensionamento dell’Ansa di Cagliari, cui andrà lo stipendio di redattore capo più un’indennità mensile di 5.220 euro per via degli orari scomodi: nell provvedimento si precisa che nei quasi diecimila euro di appannaggio è compreso lo straordinario. Ai dodici redattori senior, alcuni non hanno ancora trent’anni, andranno duemila euro netti al mese. Tra i fortunati, quasi tutti pubblicisti segnalati dagli assessori secondo i criteri del manuale Cencelli, una ex valletta televisiva, il figlio di un addetto stampa del Consiglio regionale, l’ex responsabile dei giovani di Forza Italia e un attempato esponente di Alleanza nazionale reduce da alcune infelici esperienze elettorali. Ai dodici prescelti potranno accodarsi i tre vecchi dipendenti dell’ufficio stampa che finora venivano retribuiti con il contratto degli impiegati. Le assunzioni sono per cinque anni. Ma norme alla mano, l’esecutivo regionale che verrà dopo quello guidato da Cappellacci dovrà stabilizzarli tutti. Quella di costituire un dispendioso schieramento di giornalisti non è stata un’idea del governatore: il collegato alla finanziaria con la dotazione economica ha incassato il voto favorevole dell’intero consiglio regionale, opposizione compresa. Le assunzioni sono state deliberate in base a una legge. Gli interrogativi ora riguardano l’anzianità fittizia e l’assenza di un qualsiasi criterio di selezione.
del 28 ottobre 2009
di Mauro Lissia
(Giornalista)
I dodici giornalisti che lavoreranno all’ufficio stampa della giunta regionale sarda hanno fatto carriera ancora prima di entrare in servizio e costeranno quasi due milioni di euro all’anno. Il governatore Ugo Cappellacci ne ha assunti dodici in un colpo, assegnando a tutti la qualifica di redattore senior. Molti più del predecessore Renato Soru che aveva un solo addetto stampa e spendeva 250 mila euro, meno del collega Totò Cuffaro, anche lui del Pdl, che ha reclutato 21 giornalisti finendo sotto inchiesta per abuso d’ufficio insieme al successore Raffaele Lombardo. La Regione Sicilia li ha premiati tutti con la qualifica di redattore capo, Cappellacci si è fermato più in basso: in base al contratto nazionale può diventare senior chi ha maturato un’anzianità aziendale di almeno quindici anni. Ma quasi tutti gli addetti stampa chiamati dalla Regione Sarda, senza alcuna selezione pubblica e per la maggior parte privi di un curriculum significativo, non hanno mai messo piede negli uffici dell’ente regionale e neppure in una redazione. Comunque sia Cappellacci non ha voluto badare a spese: quello che l’articolo 11 del collegato alla legge finanziaria chiama con involontaria ironia “il contingente giornalistico” costerà alle casse pubbliche un milione e 385 mila euro all’anno, cui andrà aggiunto lo stipendio del portavoce Alessandro Serra e altri 300 mila euro per pagare ogni mese cinquanta ore di straordinario al personale di supporto, compresi alcuni autisti. Come d’altronde Giorgio Greco, il nuovo capo dell’ufficio stampa, responsabile in via di pensionamento dell’Ansa di Cagliari, cui andrà lo stipendio di redattore capo più un’indennità mensile di 5.220 euro per via degli orari scomodi: nell provvedimento si precisa che nei quasi diecimila euro di appannaggio è compreso lo straordinario. Ai dodici redattori senior, alcuni non hanno ancora trent’anni, andranno duemila euro netti al mese. Tra i fortunati, quasi tutti pubblicisti segnalati dagli assessori secondo i criteri del manuale Cencelli, una ex valletta televisiva, il figlio di un addetto stampa del Consiglio regionale, l’ex responsabile dei giovani di Forza Italia e un attempato esponente di Alleanza nazionale reduce da alcune infelici esperienze elettorali. Ai dodici prescelti potranno accodarsi i tre vecchi dipendenti dell’ufficio stampa che finora venivano retribuiti con il contratto degli impiegati. Le assunzioni sono per cinque anni. Ma norme alla mano, l’esecutivo regionale che verrà dopo quello guidato da Cappellacci dovrà stabilizzarli tutti. Quella di costituire un dispendioso schieramento di giornalisti non è stata un’idea del governatore: il collegato alla finanziaria con la dotazione economica ha incassato il voto favorevole dell’intero consiglio regionale, opposizione compresa. Le assunzioni sono state deliberate in base a una legge. Gli interrogativi ora riguardano l’anzianità fittizia e l’assenza di un qualsiasi criterio di selezione.
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