Dal Blog Uguale per Tutti
del 19 ottobre 2009
In questi giorni sulle mailing lists dei magistrati è un effluvio di solidarietà al dott. Mesiano, fatto segno di un ignobile quanto puerile servizio televisivo.
Si contano, infatti, a centinaia i messaggi di sostegno al collega.
Nelle stesse ore Gabriella Nuzzi e Dionigio Verasani vengono condannati dalla Sezione Disciplinare alla sanzione della perdita dell'anzianità e del trasferimento d'ufficio, sorte ancor più grave di quella a suo tempo toccata a Luigi De Magistris.
Le voci dei magistrati levatesi per una parola di conforto verso i pubblici ministeri salernitani si contano sulle dita di una sola mano.
Il perché è presto detto: quando l'indipendenza dei magistrati è aggredita dalle gerarchie interne alla stessa magistratura non è possibile alcuna difesa ed il gregge reagisce col silenzio, sintomo insieme di vergogna e di paura.
Se invece l'ostilità proviene da un luogo al di là del recinto, tutti gli individui del gruppo si indignano e gridano al lupo, sebbene sappiano benissimo che mai nessuno è stato sbranato da un potere non togato.
Solidarizzare, in questi casi, non costa nulla ed anzi rafforza i meriti dell'appartenenza, aiuta a compattarsi.
Individuare un comune nemico esterno è espediente utile a sopire la coscienza e ad evitare di confrontarsi con il problema: il lupo è nel recinto.
del 19 ottobre 2009
In questi giorni sulle mailing lists dei magistrati è un effluvio di solidarietà al dott. Mesiano, fatto segno di un ignobile quanto puerile servizio televisivo.
Si contano, infatti, a centinaia i messaggi di sostegno al collega.
Nelle stesse ore Gabriella Nuzzi e Dionigio Verasani vengono condannati dalla Sezione Disciplinare alla sanzione della perdita dell'anzianità e del trasferimento d'ufficio, sorte ancor più grave di quella a suo tempo toccata a Luigi De Magistris.
Le voci dei magistrati levatesi per una parola di conforto verso i pubblici ministeri salernitani si contano sulle dita di una sola mano.
Il perché è presto detto: quando l'indipendenza dei magistrati è aggredita dalle gerarchie interne alla stessa magistratura non è possibile alcuna difesa ed il gregge reagisce col silenzio, sintomo insieme di vergogna e di paura.
Se invece l'ostilità proviene da un luogo al di là del recinto, tutti gli individui del gruppo si indignano e gridano al lupo, sebbene sappiano benissimo che mai nessuno è stato sbranato da un potere non togato.
Solidarizzare, in questi casi, non costa nulla ed anzi rafforza i meriti dell'appartenenza, aiuta a compattarsi.
Individuare un comune nemico esterno è espediente utile a sopire la coscienza e ad evitare di confrontarsi con il problema: il lupo è nel recinto.
Nessun commento:
Posta un commento