giovedì 3 settembre 2009

ESPLODE UNA BOMBA A FONDI, DISTRUTTO IL CAMION DI UN'AZIENDA


Dal Quotidiano Latina 24 Ore
del 3 settembre 2009















La notte scorsa, a Fondi, una bomba è esplosa facendo saltare in aria un camion parcheggiato in una strada del centro. Si tratta di un mezzo Fiat Iveco Scudo utilizzato da un'azienda che distribuisce caffè. L'esplosione è avvenuta alle 2,30 della notte in via Spinete I e ha danneggiato anche quattro auto parcheggiate vicino al camion. Il mezzo colpito è di un 27enne di Fondi, titolare con la moglie ed il cognato di una ditta di distribuzione. L'uomo utilizzava il mezzo distrutto dall’esplosione come concessionario di una ditta di caffè con sede legale a Pomezia.

A seguito della forte esplosione sono rimaste danneggiate altre quattro autovetture parcheggiate nei pressi del furgone, e diverse finestre e portoni dei condomini di Via Spinete I. Sul posto sono immediatamente intervenuti, oltre ai vigili del fuoco di Terracina, anche gli uomini del Commissariato di polizia di Fondi, della Polizia Scientifica e della Squadra Mobile. La polizia ha ascoltato il proprietario del furgone ed i suoi familiari, i quali hanno dichiarato di non avere ricevuto alcuna minaccia. Accertamenti sono in corso, da parte del personale della Polizia Scientifica, per risalire alla natura dell’esplosivo.

Un episodio che avviene proprio nel giorno in cui il Consiglio dei ministri tratterà nuovamente il caso Fondi. Intanto nessuna manifestazione di protesta è stata autorizzata dalla Questura di Roma sotto Palazzo Chigi, a Roma, dove si riunisce il Consiglio del Ministri. Il sindaco di Fondi, Luigi Parisella, aveva annunciato un sit-in di protesta per denunciare quella che lui stesso ha definito "una ingiusta e dannosa campagna mediatica" nei confronti della sua amministrazione comunale. Il senatore dell’Italia dei Valori, Stefano Pedica, aveva annunciato una manifestazione che aveva lo scopo di sollecitare il Governo a sciogliere il Consiglio Comunale. La Questura di Roma, forse per paura di disordini tra i due opposti gruppi, ha negato entrambe le autorizzazioni.

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