del 11 novembre 2009
di Antonella Mascali
(Giornalista)
Non ha ottenuto tutto quello che avrebbe voluto da Fini, la prescrizione ancora più corta di adesso, ma Berlusconi, approvata l’ultima legge ad personam, avrà raggiunto il primo obiettivo: cantare il requiem ai dibattimenti Mediaset e Mills. Se fossimo in un film di Paolo Sorrentino, i giudici potrebbero soltanto dire “il processo è finito, andate in pace”. Berlusconi non vuole neppure rischiare una sentenza di primo grado e quindi, anche se la legge “processi brevi” non lo immunizza dall’inchiesta “Mediatrade-Rti”, o da quella eventuale per le stragi mafiose, ha accettato il patto con Fini. A discapito di tante parti civili che vedranno svanire i processi, dice a Il Fatto Luca Palamara, presidente dell’Anm: “È difficile dire a una vittima in attesa di giustizia che il processo non va più avanti. Per garantire tempi brevi, bisogna informatizzare il processo penale, sospendere quelli per i contumaci e accorpare i tribunali inutili. Questa riforma, invece, i processi non li fa celebrare”.
Nessun commento:
Posta un commento