del 4 novembre 2009
di Sandra Amurri
(Giornalista)
“Lo studio Tremonti ha portato qui i soldi dei clienti”. Parola di senatore ticinese
Una guerra commerciale che alla fine potrebbe ritorcersi contro l’Italia. Filippo Lombardi, senatore democratico-cristiano del Canton Ticino, va giù duro sullo scudo fiscale: “Non giudico le motivazioni di questa legge, perchè ogni Paese gestisce la propria fiscalità come meglio crede anche riportando in patria i capitali. Ciò che non è accettabile è l’atteggiamento del ministro Tremonti, le sue parole e gli atti non degni di un buon vicinato tra due Paesi che stanno negoziando un nuovo accordo”.
La Svizzera è un paradiso fiscale, come dice Tremonti?
“Falso: abbiamo firmato i 12 punti dell’Ocs (L'Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai, ndr) che prevedono accordi di assistenza giudiziaria nei casi di evasione e frode tributaria, che ha consentito la cancellazione della Svizzera dalla lista dei paradisi fiscali. Quindi fate sapere al ministro non solo che la Svizzera non è un paradiso fiscale, ma sta anche negoziando un nuovo accordo”.
Ma Tremonti denuncia anche che in Svizzera vige il segreto bancario.
“Noi rispettiamo la sovranità dell’Italia e l’Italia deve rispettare la nostra. Da noi esiste il segreto bancario e sia l’Ocs che l’Unione Europea hanno detto che non è un problema. La soppressione del segreto bancario porterebbe a quello che Tre-monti vuole: lo scambio automatico delle informazioni, ma noi le abbiamo sempre fornite per sospetti di frode e ora le forniamo anche per evasione fiscale. Il vostro Ministro ha anche detto che intende prosciugare la piazza finanziaria di Lugano. E questa è una dichiarazione di guerra commerciale, che esula dalle competenze e dalle responsabilità di un ministro”
E quali sono i fatti seguiti alle parole di Tremonti?
“Le perquisizioni effettuate nei giorni scorsi presso 74 banche svizzere in Italia vogliono inviare un messaggio preciso: riportate i soldi in patria, ma non nelle banche svizzere autorizzate a operare in Italia. Anche questa è una guerra commerciale. Senza parlare delle misure intimidatorie come gli apparecchi fotografici ai valichi doganali, che stanno creando una psicosi da assedio. E poi ci sono indizi fondati che in Svizzera siano stati inviati ispettori della Guardia di Finanza in borghese, cosa che se accertata rappresenterebbe una violazione della nostra sovranità territoriale. Molte persone raccontano di essere seguite e fotografate all’entrata delle banche.”
Scusi, senatore, ma che interesse avrebbe Tremonti a prediligere le banche italiane? L’importante è che i soldi rientrino. Dove finiscano, non dovrebbe essere rilevante.
“Secondo alcune voci che ho raccolto, questo atteggiamento intimidatorio nei confronti delle filiali italiane delle banche svizzere servirebbe a invogliare gli italiani a portare i capitali in banche e fiduciarie ben determinate”.
Per esempio la, Mediolanum ed banca per metà di Silvio Berlusconi?
“Il nome lo ha fatto lei. Di certo ci sono banche italiane che si fanno carico di quel 5% da versare al vostro Fisco per il rientro”
Allora i rapporti tra Italia e Svizzera non sono così buoni, come invece sostiene il nostro ministro Frattini?
“Il problema poltico esiste eccome ed è anacronistico che due Paesi si facciano la guerra, invece di negoziare e collaborare . Ciò che sta accadendo è inaccettabile”.
Anche gli Stati Uniti sono stati molto severi nei confronti della vostra Ubs.
“Nella vertenza tra Usa e l’Ubs, il governo svizzero è intervenuto e grazie a questa collaborazione tra Paesi, di cui parlavo. Abbiamo stabilito i criteri e i nomi della lista di 5.000 contribuenti americani che verrà consegnata a Washington. Non ci sono certamente state dichiarazioni alla Tremonti, per intenderci. Gli Stati Uniti sono stati duri, ma corretti e seri. Voglio sperare che l’Italia torni, dopo la scadenza del 15 dicembre, a sedersi al tavolo delle trattative a meno che gli interessi non siano altri”.
Quali, ad esempio?
“Vede, un grande studio fiscale italiano che negli anni precedenti ha portato qui qualcosa, ora approfittando dello Scudo porta via qualcosa. Bene: ha guadagnato all’andata e guadagnerà al ritorno, grazie alla percentuale della parcella e anche amministrando il capitale in banche ben precise”.
Un chiaro riferimento allo studio Vitali Romagnoli Piccardi di Milano, fondato dal ministro Tremonti . Ma se fosse così, Tremonti avrebbe tutto l’interesse a che in Svizzera venga mantenuto il segreto bancario. Non crede?
“La ragione per cui Tremonti offre queste sanatorie potrebbe essere riportare a casa, nella stessa fiduciaria dalla quale sono partiti, tutti questi soldi. Denari magari di colleghi e amici”
È alta la percentuale del rientro dei capitali dalla Svizzera?
“I numeri non si conoscono ancora. Alcune banche sono molto preoccupate, altre meno e penso che dipenda dal tipo di clientela. Ma la mia impressione è che tutta l’operazione sia volta a creare una psicosi nei cittadini italiani”.
Lei conosce la famiglia di Giancarlo Foscale, cugino di Berlusconi che vive a Lugano?
“So chi sono e so che possiedono società finanziarie a Lugano. La famiglia Foscale gestiva attività per conto della Fininvest. Poi, quando abbiamo fornito la documentazione riguardante questa holding alla magistratura italiana, come da rogatoria pervenuta da Roma, Berlusconi non gradì la nostra collaborazione e trasferì le sue società in Lussemburgo. Anche in quel caso, come vede, la Svizzera ha offerto massima collaborazione all’Italia. Perchè noi collaboriamo sempre, ma come mi faceva notare proprio ieri sera durante un dibattito pubblico l’ex procuratore Paolo Bernasconi, in 15 anni, da quando è stato siglato l’accordo, le richieste di rogatorie pervenute dall’Italia sono state solo trenta”.
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