martedì 28 luglio 2009

I re dei media nudi di fronte alle tecnologie


Da Micromega
del 27 luglio 2009

di Carlo Gubitosa
(Giornalista)












Nella corte di Versailles per il re era molto più facile fare promesse, elargire favori, intrattenere conversazioni piccanti con le favorite: a quei tempi "verba volant" e solo molti secoli più tardi la voce sarebbe stata catturata in un supporto meccanico grazie ai rulli di cera del "fonografo" di Thomas Alva Edison.

Oggi non abbiamo più i re coi boccoli, ma i presidenti col riporto, e al posto delle ancelle tenute nell'ignoranza da una classe nobiliare bene attenta a non diffondere i suoi privilegi, abbiamo una generazione tecnologica di ragazze abituate ad usare sin da bambine apparecchi di videoregistrazione, telefonini con videocamera e computer, per fare quello che solo dieci anni fa era possibile solo ai servizi segreti e alla Rai messi insieme: registrare una conversazione telefonica compromettente e porgerla all'attenzione di milioni di cittadini.

Per una curiosa nemesi, l'ascesa e la caduta del prestigio di Berlusconi coincidono esattamente con la parabola delle tecnologie sociali che gli hanno regalato il potere. L'uomo che ha conquistato l'Italia grazie alle antenne televisive, oggi è messo alla berlina dalle antenne dei telefonini che permettono di registrare le conversazioni.

I profitti della pubblicità concentrati nel duopolio Publitalia - Sipra sono sempre più erosi dalla pubblicità diffusa della rete, dove anche i piccoli blog reclamano i loro micropagamenti grazie ai servizi diffusi di advertising come Google Adsense.

L'immagine di uomo forte costruita grazie al bombardamento televisivo a senso unico sta sbiadendo di fronte alla comunicazione bidirezionale che al di là di ogni colore politico sta trasformando le reti sociali di Internet in un potentissimo strumento di informazione e di relazione.

Un impero televisivo costruito con l'avvio simultaneo di registrazioni su videocassetta che aggiravano i divieti di trasmettere a livello nazionale, oggi è minacciato dalle microregistrazioni individuali che rendono sempre più difficile mantenere segreto, nascosto e sconosciuto ciò che il Re Sole poteva permettersi di dire e fare senza preoccuparsi troppo degli apparecchi utilizzati e posseduti dalle sue damigelle.

Da questo punto di vista non ci fanno paura le nubi all'orizzonte che fanno presagire una dura battaglia per il controllo della Tv Digitale a pagamento tra Sky e l'alleanza Telecom-Mediaset-Rai, ovvero tra il potere economico globale di un tycoon dei media come Murdoch e il potentato locale costruito dal suo omologo italiano.

A guardarla con un certo distacco, questa lotta appare come quella di due dinosauri che si contendono una preda (l'audience della televisione tradizionale e generalista) senza accorgersi dell'arrivo del meteorite che li porterà all'estinzione nello spazio di un mattino (il broadcasting personale sulle reti sociali in cui ogni individuo è al tempo stesso produttore, fruitore e canale di propagazione di contenuti che combaciano esattamente con i suoi interessi).

E questa rivoluzione dei costumi innescata dalle tecnologie non colpisce solo il re, ma anche tutti i dignitari che vivono all'ombra della reggia. Pochi minuti dopo le infelici dichiarazioni di Franceschini sulle coppie di fatto, che allargano l'abisso già enorme che divide questo ex democristiano da Obama e Zapatero, la rete rispondeva con migliaia di segnalazioni del video sull'apologia dell'amore senza etichette, declamata da Roberto Benigni nell'edizione 2009 del Festival di Sanremo. La risposta all'oscurantismo ottuso può arrivare solo dalla cultura e dall'arte.

In campagna elettorale Berlusconi si descriveva come "un anziano signore che ancora scrive a penna tutti i suoi interventi e anche quelli che scrive per gli altri" e a chi gli faceva domande su internet confessava "una conoscenza del mezzo che francamente non ho.
Io uso il computer e internet, ma lo usano soprattutto i miei collaboratori. Mi sa che hanno ragione loro quando dicono che sono troppo vecchio per governare un paese moderno".

Ma l'anagrafe non conta: ho conosciuto novantenni perfettamente a loro agio con la posta elettronica e con la pubblicazione dei loro siti web personali. Si tratta di scegliere se abbracciare l'evoluzione delle tecnologie della comunicazione a vantaggio di tutti o rimanere abbarbicati agli antennoni televisivi sulle montagne per mantenere i propri vantaggi individuali.

L'unica cosa che resta da fare agli uomini di potere che stanno tramontando assieme alle vecchie tecnologie è dotarsi di strateghi della comunicazione e leader di partito più giovani ed efficaci dei Ghedini e dei D'Alema di turno, perchè gli unici dinosauri che usciranno vivi da questa rivoluzione saranno quelli che riusciranno a trasformarsi in agili lucertole. E poi non dite che non vi avevamo avvertito.

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