lunedì 26 ottobre 2009

Grazie Gabriella

Esprimiamo la nostra più completa solidarietà alla Dott.ssa Gabriella Nuzzi che nel svolgere semplicemente il suo lavoro con dedizione e diligenza adempiendo ai suoi doveri di Magistrato dove cercando di ricostruire la verità dei fatti e le responsabilità dei vari individui coinvolti nella inchiesta "Why Not" sottratta nell'ottobre del 2007 al Magistrato Luigi De Magistris è stata inspiegabilmente punita e screditata dall'autogoverno della Magistratura.

Difatti il CSM, senza tener conto del fatto che il GIP di Salerno aveva dato parere favorevole alle indagini svolte dai Magistrati salernitani e della sentenza del TAR che dava ragione al comportamento assunto dal Procuratore di Salerno Apicella e dei suoi colleghi, i magistrati Nuzzi e Verasani, e quindi torto alle disposizioni punitive inflitte dallo stesso CSM spiegando in maniera dettagliata il perchè tali indagini erano dovute e ben fatte, ebbene tale CSM ha comunque deliberato la conferma di tali decisioni senza ascoltare la difesa dei magistrati in questione nonostante peraltro il conflitto d'interessi in causa degli stessi componenti del CSM che hanno deliberato in merito mentre sarebbe stato opportuno e a nostro parere doveroso che tali componenti del CSM si astenessero dal giudizio disciplinare da esprimersi nei confronti di tali Magistrati che hanno svolto semplicemente il loro dovere.

Ringraziamo quindi di cuore la dott.ssa Gabriella Nuzzi per non essersi piegata alle logiche del potere, divenute sempre più prassi in tutti gli organismi istituzionali dove è sempre più netta la distinzione di due binari dove viaggiano separatamente i potenti dal resto dei cittadini italiani dove quest'ultimi secondo tali logiche sono costretti a subire ed accettare tale disparità di convivenza, e quindi aver servito il nostro paese con onore e con la levatura di dignità e moralità consona ad eroi del passato e vittime dello stesso potere dove il loro ricordo albergherà per sempre nei nostri cuori e le loro idee cammineranno per sempre sulle nostre gambe.

Coraggio Gabriella.

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