venerdì 30 ottobre 2009

LE RIFORME ABORTITE

Dal Quotidiano Il Fatto Quotidiano
del 30 ottobre 2009

di Bruno Tinti
(Ex Procuratore della Repubblica Aggiunto di Torino)


Oggi. Berlusconi: I pm sono tutti comunisti, i giudici sono comunisti (al momento solo quelli di Milano), urge una riforma della giustizia. I processi di Berlusconi si faranno tutti a Roma. Ieri. Alfano: i processi penali sono lunghi, urge una riforma della giustizia. Si devono separare le carriere dei pm e dei giudici. Poi bisogna levare al pm la Polizia Giudiziaria. L’altro ieri. Gerardo D’Ambrosio: i processi penali sono troppo lunghi, urge una riforma. Ecco a voi 9 disegni di legge per accorciarli e renderli efficienti. Tra queste tre prospettate riforme vi è una grande differenza: le prime due si faranno presto e bene (beh, si fa per dire); la terza non si è proprio mai fatta. Vi racconto come e perché. Per le elezioni del 2006 il Pds pensa di arruolare Gerardo D’Ambrosio. È ll’ex Procuratore di Milano, da qualche tempo in pensione per limiti di età. Persona onesta e capace se mai ce n’è stata una, ovviamente esperta di diritto. D’Ambrosio accetta e si scatena il casino. “Fuori i magistrati dal Parlamento!” Che, detto da partiti che sono il rifugio di condannati e inquisiti per reati di mafia, corruzione, concussione, peculato, dovrebbe far ridere; o almeno piangere. Invece no, si discute a lungo e seriamente se è giusto che D’Ambrosio vada a fare il senatore. Alla fine viene eletto e, almeno lui, cerca di guadagnarsi lo stipendio: presenta 9 disegni di legge per far funzionare la giustizia. Per via dello spazio a disposizione vi parlo dei 4 più importanti. N. 1373 del 7/3/07: chi è arrestato in flagranza di reato (vuol dire preso con il coltello in mano e la vittima sanguinante in terra) deve essere processato subito. Così si saltano le indagini del pm e l’udienza preliminare; sarà il giudice a raccogliere le prove. Si risparmiano una media di 2 anni a processo. N. 1374 del 7/3/07: l’indagato deve ricevere la prima notifica (per esempio l’avviso che si sta procedendo nei suoi confronti) a mani proprie; dobbiamo essere sicuri che è stato avvertito. Nell’atto c’è scritto chi è il suo difensore (di fiducia o di ufficio) e che tutte le successive notifiche saranno fatte a questo avvocato che dovrà avvertirlo di tutto quello che succederà nel processo; quindi è bene che si tenga in contatto con lui. Gli uffici giudiziari faranno le notifiche solo agli avvocati (magari via e-mail) e risparmieranno soldi e tempo (tantissimo ma è difficile quantificarlo). N. 1823 del 3/10/07: quando si fa un ricorso per Cassazione si deve depositare una piccola cauzione (250 euro); se la Corte darà ragione al ricorrente, gli sarà restituito; altrimenti ci si pagherà almeno una parte delle spese processuali. I ricorsi inammissibili sono la norma perché si ritarda il momento in cui la sentenza diventa definitiva. Se si paga, qualche ricorso ce lo risparmiamo; e risparmiamo anche tempo e lavoro. N. 1850 del 11/10/07: gli imputati di reati di mafia, riciclaggio, droga, prostituzione non possono accedere al gratuito patrocinio. Questa gente ha sicuramente un sacco di soldi, perché deve essere lo Stato a pagare? Perché gli imputati per reati fiscali non possono beneficiare del gratuito patrocinio e questi altri si? Come si vede sono riforme che non costano un euro, in molti casi ne fanno guadagnare o risparmiare. I processi si accorciano e lo Stato spende di meno. Cosa fece il governo “di sinistra” Prodi? Non le mise nemmeno a calendario; questo vuol dire che nemmeno le esaminò; la Commissione Giustizia si occupò del divieto della tortura e delle coppie di fatto. Delle riforme di D’Ambrosio se ne fregarono tutti. Poi Prodi fece la fine che sappiamo e le riforme sono rimaste in archivio. Io non mi sento di dire “Signore perdonali perché non sanno quello che fanno”: se non lo sanno, e non lo sanno, si ritirino a vita privata.

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