martedì 29 settembre 2009

Offensiva del governo su Annozero "Vogliamo sapere cosa è successo"

Dal Quotidiano La Repubblica
del 29 settembre 2009



ROMA - "Il governo ha piena facoltà di chiedere alla Rai cosa è successo sulla base del combinato disposto del Contratto di servizio, del Testo unico e del Codice etico". Lo ha detto il viceministro delle Comunicazioni Paolo Romani al termine dell'incontro con il presidente della Commissione di Vigilanza Rai Sergio Zavoli. Romani non ha voluto entrare nei contenuti del confronto con Zavoli, chiesto dal viceministro dopo le perplessità dello stesso presidente sull'istruttoria aperta dal ministero dopo la prima puntata di Annozero.

Nel corso del colloquio, durato circa mezz'ora e definito dal viceministro ''costruttivo e franco'', Romani ha ''ricordato al presidente Zavoli gli articoli del contratto di servizio e del testo unico sulla televisione'', in particolare l'art.39 e l'art.2 comma 3 del contratto e l'art.38 del T.U., oltre alle delibere dell'Agcom del gennaio 2009 e quella di pochi giorni fa, ''che consentono al governo di chiedere la verifica della giusta attuazione del contratto di servizio''. In particolare, ha rimarcato Romani il T.U. ''prevede che l'Agcom possa procedere a verifiche e irrogare sanzioni sia 'motu proprio', sia su impulso del governo''. Per questo motivo ''non abbiamo chiesto sanzioni perché riteniamo che si debba procedere prima ad una fase istruttoria. Poi l'Autorità deciderà di conseguenza''. "Non abbiamo poteri di sanzione, possiamo solo essere di impulso. Né siamo mossi da intenti censori", ha proseguito.

Romani ha precisato che quello che ha definito "impulso del governo" non è peraltro vincolante, ovvero è l'Agcom ad avere la parola definitiva e senza ulteriori diffide all'azienda di viale Mazzini, qualora ravvisasse la violazione dei principi di obiettività o di completezza di informazione o di rispetto del pluralismo. Tanto è vero che "nel parere dell'Agcom al direttore generale Masi sulla questione Travaglio - ha ricordato Romani - c'è scritto che l'Autorità è in grado di irrorare una sanzione pecuniaria, fino al 3 per cento del fatturato, senza ulteriori diffide". In sostanza, "basta l'errore" perché l'Agcom proceda, e "c'è quindi un rischio di sanzione molto forte".

Il viceministro, tornando sul fatto che il governo non ha potere di censura, ha aggiunto che comunque "questa occasione serve anche all'opinione pubblica per capire quali siano i reali poteri del governo". E ha precisato anche che nel contratto di servizio è scritto chiaramente che l'Agcom e il ministero sono tenuti a informare la Vigilanza. Come dire, nessuna voglia di scavalcare un organo di diretta emanazione parlamentare. "Nell'incontro dell'8 ottobre con il presidente e il direttore generale della Rai - ha spiegato ancora Romani - acquisiremo ai massimi livelli informazioni su Annozero ed eventuali altri programmi".

Nuovo contratto di servizio. Romani ha anche ricordato che il nuovo contratto di servizio della Rai sarà pronto "a giorni". Il viceministro ha escluso che in questo ambito ci sia "l'intenzione di attribuire al governo poteri censori" anche perché, ha spiegato, "non si può, il contratto non attiene ad essi, per i quali c'è già la legge che stabilisce i poteri''.

Canone Rai. L'altro fronte della polemica è la campagna per l'abolizione del canone rai portato avanti dal Giornale e dalla Lega. "Sono nettamente contrario a questa campagna contro il canone di abbonamento televisivo - ha detto Romani - Però è chiaro che non possiamo dimenticare le reazioni indignate ci tanti italiani in questi giorni".

Ma dopo i titoli a tutta pagina dei giorni scorsi, con il fac-simile dei moduli per disdire l'abbonamento, oggi il quotidiano diretto da Vittorio Feltri titola 'Il Giornale terrorizza la Rai' e sottolinea di aver ricevuto "migliaia di adesioni in redazione, telefonate, mail, fax, lettere di sostegno e tantissime richieste d'aiuto" mette a disposizione dei lettori un nuovo canale per aderire alla battaglia per l'abolizione "della tassa più odiata degli italiani": un indirizzo e-mail nato appositamente per chi vuole sostenere, anche attraverso la Rete, la battaglia del quotidiano.

Ma il direttore dell'Agenzia delle entrate, Attilio Befera, stamane ha ricordato che chi non paga il canone Rai deve essere considerato evasore fiscale. A margine del convegno sui paradisi fiscali, alla domanda esplicita dei giornalisti se debbano essere considerati evasori coloro che non pagano il canone, Befera ha risposto: "Si, è un'imposta".

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