domenica 29 novembre 2009

CHE “ONORE” ESSERE MINACCIATI DAL PREMIER...

Dal Quotidiano Il Fatto Quotidiano
del 29 novembre 2009

di Giampiero Calapà
(Giornalista)


Berlusconi non è indagato per mafia dalla procura di Firenze. Poteva essere una buona occasione per sentire pronunciare dal premier parole di netta condanna nei confronti di Cosa Nostra, invece alzo zero contro quelli "che ci fanno conoscere nel mondo per la mafia", come "gli autori delle nove serie della Piovra o chi scrivi libri su Cosa Nostra: se li trovo giuro che li strozzo". E Remo Girone, che proprio in quella fiction Rai interpretava il mafioso Tano Cariddi, accetta la sfida: "Se Berlusconi mi vuole strozzare sono qui che lo aspetto. Quale onore essere minacciati da lui". Invece per Michele Placido , l'indimenticabile commissario Cattani, "Berlusconi si dovrebbe auto-strozzare, perché il Capo dei Capi è stato prodotto e trasmesso da Canale 5". Placido rincara la dose con un bel po’ d’ironia: "Ha ragione Berlusconi: la mafia non esiste. Gli attentati ai giudici Falcone e Borsellino, le bombe di Firenze, Milano e Roma erano solo riprese cinematografiche di Damiano Damiani, Florestano Vancini e Luigi Perelli (alcuni dei registi della Piovra, ndr)". Giancarlo De Cataldo, autore di Romanzo Criminale, è invece "sorpreso dalle parole del presidente del Consiglio, perché ricordo i pubblici elogi avuti quando scrissi per Mediaset la fiction su Paolo Borsellino".

Un altro da strozzare è Giovanni Impastato, che si ostina a girare per l'Italia nel tentativo di tenere vivo il ricordo del fratello Peppino, ucciso da Cosa Nostra a Cinisi il 9 maggio del '78. L'aver scritto il libro Resistere a mafiopoli inquest'Italia alla rovescia è un'ulteriore aggravante: "Mi sento pienamente coinvolto dalle parole del premier. Sono dichiarazioni gravissime in un momento in cui la mafia è più forte di prima e ha legami strettissimi con la politica. Berlusconi dimostra il tentativo di rendere legale l'illegalità. Mentre criminalizza chi lotta per la legalità scrivendo libri e informando, come i giornalisti Marco Travaglio, Peter Gomez e Francesco La Licata". Per Impastato, che ieri è voluto andare in via dei Georgofili dopo aver partecipato all'intitolazione di una biblioteca fiorentina alla memoria di Peppino, "Berlusconi non è più in grado di fare il presidente del Consiglio e, a differenza di quel che dice Napolitano, ritengo che solo lo scontro politico, civile e democratico, possa salvare ormai questo Paese".

Intanto, mentre il premier "scherza" ci pensano i suoi sgherri, come Fabrizio Cicchitto, ad attaccare lanciando fendenti contro la magistratura: "Nei confronti dei fratelli Graviano è in corso un'autentica opera di seduzione da parte dei pm perché si decidano a farlo questo benedetto nome di Berlusconi".

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