martedì 24 novembre 2009

Flores D'Arcais a Zavoli: ''Non stringo la mano a Schifani''

Ansa
del 24 novembre 2009


Roma. "Come potrei partecipare a un seminario che si apre proprio con i saluti del senatore Renato Schifani, a cui per un minimo di moralità e di senso dello Stato non potrei ovviamente stringere la mano?". Lo scrive il direttore di MicroMega, Paolo Flores d'Arcais, in una lettera al presidente della Vigilanza Rai, Sergio Zavoli. "Caro Sergio, avevo aderito all'invito che mi hai rivolto di partecipare al seminario su 'Lo stato della Tv in Italia e il ruolo della Rai. Il Servizio pubblico e la sua identita'' per la stima che da decenni nutro per te. Alcuni fatti recenti mi impongono tuttavia di rinunciare" sottolinea Flores d'Arcais che poi spiega: "Il quotidiano 'Il Fatto' ha pubblicato venerdì 20 novembre un'inchiesta di Marco Lillo che negli Stati Uniti avrebbe candidato l'autore al premio Pulitzer e che in Italia gli ha invece garantito il più assordante silenzio. Da parte, in primo luogo, di quel 'Servizio pubblico' (che tu metti con la maiuscola, come si fa con le parole Costituzione e Repubblica, per sottolineare il carattere istituzionale dello stesso, il suo "appartenere" ai cittadini tutti), che si è ben guardato dal riferire i fatti cui l'inchiesta fa riferimento. Fatti clamorosi, e che in qualsiasi altro paese dell'Occidente avrebbero già portato (sollecitate in primo luogo dalla sua parte politica) alle dimissioni del presidente del Senato Renato Schifani". Nel frattempo, "continua la menzogna sistematica della Rai - scrive il direttore di MicroMega - sul disegno di legge del 'processo morto', spacciato per 'processo breve' ma che in realtà condanna all'estinzione un numero altissimo benché ancora imprecisato di processi. Numero imprecisato, perché la maggioranza di governo sbandiera ai quattro venti ciò che tale legge deve garantire in modo catafratto, che Silvio Berlusconi non possa assolutamente essere processato quale che sia il reato di cui sia stato o possa essere incriminato (fino ad oggi e nel futuro), ma ancora non sa con quale "azzeccagarbuglio" aggirare l'evidente incostituzionalità di una legge che abbia tale abnorme, ma dichiaratissimo, fine". E , infine, rivolgendosi a Zavoli, dice: "tu sei l'indimenticabile autore di un grande servizio televisivo a puntate che ha onorato il Servizio pubblico, 'La notte della Repubblica', e sei dunque nella posizione migliore per capire lo sgomento, di decine di milioni di cittadini e mio, di fronte al momento davvero cupo per la resistenza della democrazia che il nostro paese sta attraversando. In questa situazione mi sembra necessario che tutte le ore che il lavoro mi lascia disponibili vengano da me dedicate a dare un contributo alla realizzazione della manifestazione con cui il 5 dicembre l'Italia che crede ancora nella Repubblica scenderà in piazza in difesa della Costituzione".

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