giovedì 28 gennaio 2010

SE IL BLOG STANA LA FURBETTA DEL MATTONCINO

Dal Quotidiano Il Fatto Quotidiano
del 28 gennaio 2010

di Marco Lillo
(Giornalista)


Le domande che Giovanni Floris non pone in tv sono ora on-line sul sito internet di Renata Polverini. Il fuoco di fila dei navigatori che chiedono conto alla candidata del Pdl dei suoi acquisti di case con lo sconto e dell’evasione fiscale prova che le campagne elettorali, la politica e l’informazione non sono più le stesse nell’era di internet. La cappa di censura che sta coprendo le inchieste de “Il Fatto Quotidiano” regge solo sulla carta stampata e in tv ma ci sono ormai centinaia di siti nei quali la questione dilaga. E gli internauti ne chiedono conto, alla Polverini e anche ai mass media che presto saranno costretti a occuparsene. “Il Fatto Quotidiano” da quattro giorni porta avanti un’inchiesta solitaria nella quale abbiamo raccontato che la leader del sindacato di destra Ugl: 1) Ha comprato una casa a Roma dall’Inpdap, un ente nel quale l’Ugl è rappresentato nel consiglio di indirizzo per tutelare le pensioni dei lavoratori, garantite anche dalla sana gestione del patrimonio immobiliare;

2) La casa è stata acquistata a marzo del 2002 pagando solo 148 mila euro per sette vani catastali e un box. In via Grande Muraglia, zona Eur-Torrino, metà del prezzo di mercato;

3) Il prezzo stracciato è il frutto di uno sconto del 40,5 % su una valutazione già bassa concessa agli inquilini Inpdap che dovrebbero essere persone bisognose e non sindacalisti con le giuste entrature;

4) Polverini aveva già una casa nel quartiere Monteverde ma ha evitato la tassazione del 10 per cento donandola alla mamma 9 giorni prima dell’atto, pagando così il 3 %;

5) Polverini ha comprato una seconda casa a prezzo stracciato dallo IOR, la banca del Vaticano (con il quale la leader del Pdl laziale dovrà trattare per le convenzioni delle cliniche e per i finanziamenti agli enti religiosi se diverrà presidente). Nel dicembre del 2002, per un primo piano di 8,5 vani catastali e due box a San Saba, vicino all’Aventino, ha pagato 272 mila euro, metà del prezzo di mercato;

6) Polverini non ha pagato nemmeno stavolta la tassa sulla seconda casa del 10 per cento. Mentre nel primo caso era ricorsa a una “elusione” in questo caso si tratta di evasione fiscale. Polverini ha chiesto i benefici prima casa pagando il 3 per cento invece del 10 per cento, dichiarando al notaio il falso, cioé di non avere un’altra casa a Roma.

7) Ieri Renata Polverini ha ammesso l’errore e ha promesso che se ne assumerà le responsabilità. Ma non ha promesso la restituzione delle imposte risparmiate che dovrebbero ammontare a 19 mila euro. Si è limitata a dire che non si tratta di un reato (non tutte le evasioni rappresentano anche un falso in atto pubblico).

Ebbene, qual è stata la reazione della stampa italiana su questa vicenda?

Polverini martedì aveva due impegni che sembravano fatti apposta per permettere ai giornalisti di porre la domanda giusta. Al mattino parlava a un convegno sull’emergenza casa. Alla sera era a “Ballarò” per parlare di fisco. Le agenzie di stampa e i quotidiani hanno ignorato la questione

evasione titolando sulle sue dichiarazioni in

favore dei poveri cittadini senza casa. Ma è stato Floris a superarsi. La puntata di “Ballarò” era dedicata proprio alle tasse. Gli ospiti parlavano di evasori fiscali da stanare. Floris, che è stato l’inventore mediatico della Polverini, non ha osato chiedere nulla. Per la prossima puntata, potrebbe prendere spunto dal sito della candidata. Per esempio da Vladimir che alle 18 e 38 scrive: “Le chiedo gentilmente di dare qualche spiegazione all’articolo de ‘Il Fatto Quotidiano’ ove si asserisce che lei ha evaso 19mila euro. Potrebbe essere più chiara? Grazie”.

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