del 5 novembre 2009
di Federico Mello
(Giornalista)
“Salvatore Borsellino era disistimato dal fratello, lei è giovane e non lo sa” questa la risposta di Maurizio Gasparri a una ragazza del “Popolo delle Agende Rosse”, l'associazione che si batte per chiedere verità e giustizia sulla trattativa tra mafia e Stato dei primi anni Novanta. Gasparri era a Pescara, relatore ad un dibattito per il premio “Paolo Borsellino”. Salvatore Borsellino si era detto del tutto contrario alla presenza di Gasparri: in una lettera aperta aveva dichiarato: “Contesteremo nella maniera più dura chi vorrà strumentalizzare il nome di Paolo Borsellino utilizzando un premio a lui intitolato per tentare di ripulire la propria immagine, mentre nei discorsi e nelle azioni quotidiane contribuisce, attaccandoanche e demonizzando la magistratura allo scopo di tutelare gli interessi del proprio padrone, ad alimentare il puzzo del compromesso morale che ammorba l'aria del nostro paese. Chiediamo che rinuncino a partecipare i rappresentanti delle Istituzioni, quali Maurizio Gasparri e Ignazio La Russa, altrimenti non potremo fare a meno di contestare la loro partecipazione a questo Premio”.
Ma Gasparri ha confermato la sua partecipazione e così il Popolo delle Agende Rosse si è mobilitato. “In tre giorni abbiamo lanciato un appello su Facebook”, ci dice Massimiliano De Angelis del movimento. “Ci siamo trovati in una cinquantina a Pescara, davanti al palazzo della provincia dov’era previsto il dibattito”. Il cordone di agenti non ha permesso loro di entrare: “Prima hanno detto che non potevamo entrare per motivi di ordine di pubblico, poi che l’organizzatore del premio, Leo Nodari, aveva denunciato l’aggressione da parte di uno sconosciuto e che quindi dovevamo restare fuori anche se noi eravamo del tutto estranei al fatto. Infine ci hanno detto che non c’era posto”. Due di loro sono comunque riusciti ad entrare e una militante delle Agende Rosse ha consegnato a Gasparri un foglio con la lettera di Salvatore Borsellino e “dieci domande” al capogruppo ora ripubblicate da Grillo. Gasparri ha replicato prima strappando i fogli, poi sbottando: “Salvatore Borsellino era “disistimato dal fratello”. Un’affermazione che è impressa chiaramente su un video pubblicato su ilpopolo delleagenderosse.it . Gasparri attacca senza circostanziare la sua affermazione (Borsellino l’ha querelato). Un episodio simile era già capitato con il suo compagno di partito (e ministro
della Repubblica). A New York durante il Culumbus Day La Russa apostrofò come “pedo-filo” uno degli italiani che locontestavano. Il video è finito su YouTube ma La Russa si è ben guardato di ripetere la sua accusa in pubblico. Adesso Gasparri replica attaccando frontalmente un simbolo dell’anfimafia. Evidentemente alcuni politici ritengono di essere liberi di dire ciò che vogliono in pubblico, senza paura di smentita. Per fortuna, utlizzando la rete, cittadini informati sempre più numerosi sono là pronti a smentirli.
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