del 24 dicembre 2009
di Antonella Mascali
(Giornalista)
I magistrati sono politicizzati, si vogliono sostituire al Parlamento. Sono le frasi più eleganti che abbiamo sentito in questi anni. Quelle più tranchant usate da Berlusconi , vanno da “antropologicamente diversi” a “ grumi eversivi”. Soprattutto quelli che indagano su corruzione, mafia e stragi. Sono loro gli spiati dal Sismi. Intercettato il pool mani pulite, da Borrelli a D’Ambrosio, da Greco a Boccassini, da Colombo a Davigo, a Taddei. Ancora, Edmondo Bruti Liberati e Fabio De Pasquale, il pm dei processi Mediaset e Mills. Un dossier riguarda il procuratore aggiunto di Milano, Armando Spataro che si è scontrato, insieme al collega Pomarici, sul segreto di Stato, sia con il governo Prodi che con quello Berlusconi, in merito all’inchiesta sul rapimento Abu Omar. È proprio lui ad aver sequestrato le carte di Pio Pompa. Spiati magistrati di Palermo come Gioacchino Natoli, tra i pm del processo Andreotti, oggi vice presidente dell’Anm, e Antonio Ingroia, il pm del processo Dell’Utri che indaga sulla trattativa Stato-mafia. Schedato il procuratore di Torino, Gian Carlo Caselli, che ha diretto l’ufficio di Palermo. Il governo Berlusconi lo ha estromesso da Eurojust e ha varato una legge per impedirgli di dirigere la procura nazionale antimafia. Spiati Libero Mancuso, che ha indagato sulla strage di Bologna, suo fratello Paolo, magistrato di Napoli, Livio Pepino, consigliere del Csm e di magistratura democratica, come Ignazio Patrono. Entrambi sono stati dossierati anche perché membri di Medel ( associazione europea di magistrati per la democrazia e la libertà). Nell’elenco c’è l’ex magistrato di Venezia Felice Casson, che ha indagato su Gladio. L’Anm, dal Sismi viene trattata alla stregua di un’associazione sovversiva. In una scheda sulle elezioni del sindacato delle toghe, del maggio 2003, viene espressa la preoccupazione per la probabile vittoria dell’ala “radicale e antigoverntativa”. Di questa attività del Sismi si è occupato il Csm nel luglio 2007, quando ha approvato una relazione di Fabio Roia. Il Fatto riporta stralci che evidenziano l’illegalità del dossieraggio:” dall'estate del 2001 ebbe inizio nei confronti di alcuni magistrati italiani ed europei e delle associazioni di riferimento (in particolare Magistratura democratica e Medel), una attività da parte del Sismi protrattasi, in modo capillare e continuativo, sino al settembre 2003 e, in modo saltuario, sino al maggio 2006...”. E ancora: “L'attività sin qui descritta è estranea alle attribuzioni e competenze del Sismi, preposto”, in base alla legge, a ” tutti i compiti informativi e di sicurezza per la difesa sul piano militare, dell'indipendenza e della integrità dello Stato da ogni pericolo”, nonché “ai compiti di controspionaggio connessi con i fini suddetti. È chiaro, che le iniziative giudiziarie e le attività di partecipazione al dibattito politico-culturale sono componenti essenziali della democrazia e nulla hanno a che vedere con aggressioni o minacce ..”. Quindi per il Csm lo spionaggio aveva fini eversivi: “Tale attività si proponeva di conseguire effetti di intimidazione nei confronti di alcuni magistrati e di cagionare perdita di credibilità nei confronti di altri, preposti a indagini e processi particolarmente delicati…”. I magistrati spiati tacciono, ma diversi di loro pensano che il segreto di Stato in questo caso sia un alibi. Tace anche l’Anm “perché - spiega il presidente Palamara - c’è un procedimento in corso”.
Nessun commento:
Posta un commento