del 30 dicembre 2009
Cefalù (PA). L'ufficio di polizia di Cefalù dovrà al più presto lasciare la sede che attualmente occupa.
L'ufficiale giudiziario ha notificato un provvedimento di reimmissione in possesso per il proprietario che equivale a una sorta di sfratto. La causa? Il ministero dell'Interno ha ritardato oppure omesso di pagare canone e interessi. Altro fatto paradossale: tra il ministero e il proprietario Vezio Vazzana non è stato mai stipulato un contratto. E il commissariato, che attualmente è diretto dal vice questore Manfredi Borsellino (figlio di Paolo, il magistrato assassinato nella strage di via D'Amelio del '92), ha potuto utilizzare l'edificio di via Roma sulla base di un accordo informale.
Da tempo il proprietario ha chiesto il rilascio dell'immobile e di recente ha ottenuto una decisione favorevole del giudice. L'ordine di sgombero è esecutivo ma i tempi dello "sfratto" potrebbero allungarsi in considerazione del fatto che l'ufficio di polizia svolge un pubblico servizio. Sulla vicenda il capogruppo del Pd al consiglio comunale, Rosario Lapunzina, ha presentato un'interrogazione al sindaco perché si adoperi a trovare una soluzione per dare al più presto una "casa" alla polizia a Cefalù.
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