del 15 gennaio 2010
di Silvia Truzzi
(Giornalista)
Mezzogiorno e tutto va bene a Radio-Rai. Dario Vergassola esce dalla registrazione di Vasco De Gama (Su RadioDue, sabato e domenica alle 13.40), dove oggi si parla di punto G. L’hanno trovato, Vergassola dice che sa anche dov’è. Come Bin Laden. Ma deve fare la rassegna stampa dei giornali di oggi per il Fatto Quotidiano e non può correre a casa a cercarlo. Intanto prende in mano la mazzetta dei giornali e gli casca l’occhio sulla pagina dei cinema. Guarda gli Avatar di Cameron e siccome c’è un’aria sexy, sentenzia: “Questi sono puffi che hanno preso il Viagra”.
Dario, le spiace se partiamo da nord? Padania verde.
Ah, la voce del nord. Il titolo è: “Expo, Maroni lo blinda contro le mafie”.Speriamochenondianoalle mafie la password. Perché sai poi come va? Che fanno entrare solo chi vogliono loro. E poi c’è un titolo su Berlusconi: “Assoluzioni inappellabili”, ma non ho capito bene cosa volesse dire. Ieri ho sentito che Berlusconi vuol fare una legge contro le calunnie. Feltri la prenderebbe male, gli chiudono il Giornale in un quarto d’ora. C’è una notizia a pagina 7, da Genova: “In migliaia in piazza contro la moschea”. Solita storia: i genovesi avranno paura di pagare loro. E sempre in tema di immigrati, leggo un corsivo: “Prima di sparare accuse, l’Egitto faccia mea culpa”. Tutta invidia: gli Egiziani impagliavano i premier meglio di noi. Erano più bravi a tenere longevi i faraoni.
Libero oggi si rivolta contro il signor B. Il direttore Belpietro, critico sulla retromarcia in tema di tasse, ricorda: “Le nostre aspirazioni di libertà dall’oppressione tributaria furono represse allorché La buttarono giù con un avviso di garanzia recapitatole a Napoli per mano della Procura di Milano”. Più che un promemoria un avvertimento.
Beh, La buttarono giù... Per Berlusconi è un po’ come per me: basta uno scalino per farci precipitare. Poi il direttore prosegue: ci siamo armati di pazienza. Ovviamente non di duomi. S può dire? Tra Tartaglia e il premier è stato l’ennesimo episodio degli scontri fra Stato e Chiesa. Va bene, va bene. Basta cazzate. Seriamente: Belpietro rivendica la sua autonomia rispetto a B. Sarebbe stato bello vedere la riunione, quando hanno chiamato il presidente del Consiglio per chiedergli: “Possiamo scrivere una cosa per dire che hai fatto una cazzata sulle tasse?”. Altri, come il Foglio danno la notizia in una breve. Ma a Libero e al Giornale hanno questa tecnica: diciamo le cose prima. Come andare da tua moglie e confessare: ti ho fatto le corna, così quando il vicino fa la spia, lei gli puoi rispondere: lo so già.
Anche il Giornale, sulla questione tasse, oggi se la prende un po’: “Il pasticcio delle tasse”.
Berlusconi mente sapendo di smentire. Sulle tasse: una ne pensa e cento non ne fa. Ah, ma in prima pagina c’è anche un Sallustio che spiega, giustamente in latino, perché servono le leggi ad personam. Ora ne faranno una ad fratellum.
Sulla Stampa c’è una foto di Alfano con Berlusconi. Voto?
Ma avete visto? Alfano era molto più pelato prima. Gli ha fatto fare il riporto. Del resto è il suo delfino da riporto. E comunque la foto più bella della Stampa di oggi è Zaia con in mano una vanga. Braccia rubate all’agricoltura in doppiopetto.
Lucia Annunziata scrive su Haiti: povertà, sangue e voodoo.
Ma non era il programma della Binetti?
Minzolini ha detto: Craxi, uno statista. E l’ha paragonato a Reagan e Wojtyla.
Minzo lega la notizia dove vuole il padrone. Del resto, uno lo stipendio se lo deve pur guadagnare. Ma chissà dov’era nel ‘92? Forse a cambiare gli spiccioli per tirarli a Craxi. Comunque, la via intitolata a Craxi c’è già. Solo che hanno rubato la targa.
Su Repubblica: Pd, torna in corsa Vendola.
Io sono un po’ vendoliano. Lì il Pd ha fatto una ci-trullata. E comunque la notizia migliore di oggi su Rep è: “Parigi, tutti in piedi al cinema per applaudire Mandela”. Unica voce di protesta, Brunetta: sedetevi. Anche il giornale di Ezio Mauro si occupa di Craxi e Minzolini. Ma guarda, che bello che è. Dà una lettura politica profonda: “È di quegli anni il vulnus che alterò i rapporti tra politica e magistratura e ha poi lanciato in politica i pm”. È assolutamente così: i pm, cresciuti alle Frattocchie del Pci, sono diventati dei terroristi. E mirano in alto.
Passiamo ai fatti. Che ne dice del nostro giornale?
Che siete dei cattivoni. Però non sapevo che Schifani facesse da autista al vecchio La Loggia. E nemmeno Cuffaro a Mannino. Ma è giusto: bisogna dare in mano le cose a chi conosce le vie, anche traverse.
Sul Fatto c’è anche la Bonino,
che vola nei sondaggi.
Con la Bonino abbiamo un radicale a sinistra, con Capezzone uno a destra, con Rutelli uno al centro. Vorrei dare un senso a questa storia. Ma la cosa più bella che avete oggi è il pezzo su Dylan Dog che si ammala. Poi scrivete: “Finale a sorpresa in guêpière ”. Mah. Non sarà mica come Tex che è sempre in giro con Carson? Da tempo ho dei dubbi sulla sua virilità. Però Dylan Dog pro-eutanasia, in funzione anti-Binetti non l’avevo mai immaginato. Per fortuna lei la guêpière non la può mettere, s’impiglia nel cilicio.
Corriere: “Vietato il cognome all’ex di Mondadori”.
Potrebbe chiamarsi signora Katherine Prince Lodo Mondadori. La cosa più bella del Corriere sono le foto. C’è un Bersani che sembra l’ultimo filosofo del Novecento. E ieri la foto di Steve McQueen desnudo. Il cardigan con il cardellino di fuori.
Il manifesto invece in prima ha una foto immensa di Haiti.
Poveri, sono uno dei popoli più sfigati della Terra. Di peggio gli può capitare solo se Berlusconi va lì in esilio.
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