del 17 novembre 2009
di Federico Mello
(Giornalista)
Su Facebook chiamano colleghi e simpatizzanti a raccolta: sono “I poliziotti che non guarderanno più i tg Mediaset”. Hanno già aderito 1.000 persone: “Dopo il minuscolo spazio” scrivono “dedicato alla nostra manifestazione nazionale da parte delle reti Mediaset, non guardiamo più il Tg5, il Tg4 e Studio Aperto. Facciamo sentire il nostro dissenso. Anche per difendere la libertà d’informazione”. Il 28 ottobre i poliziotti sono scesi in piazza dinanzi Palazzo Chigi. Erano in quarantamila (su un totale di 110.000 agenti italiani) per chiedere mezzi e risorse. Sandro Chiaravalloti, il segretario del Siap-Piacenza che ha lanciato l’appello su Facebook, ci dice che le loro rivendicazioni riguardano le buste paga (proposti 40 euro lordi di aumento, nonostante il contratto sia scaduto da due anni), ma soprattutto mezzi e risorse: “Non stiamo lavorando – ci dice Sandro – non ci sono neanche i soldi per la carta, ci sono colleghi che comprano di tasca loro i toner e le cartucce per poter lavorare. E questa è una situazione comune in tutta Italia”. La manifestazione del 28 ottobre venne oscurata dai tg Mediaset: “Non è andato in onda niente. Zero”, ci dice ancora Chiaravalloti “eppure quando manifestammo contro Prodi, nel 2007 – anche se in piazza eravamo meno – i telegiornali Mediaset diedero all’evento una copertura totale, il Tg4 mandò in onda la manifestazione per una settimana intera”. Così nasce l’idea di una pagina Face-book “ed è bello che anche persone comuni, non solo colleghi, abbiano aderito”. Tra i messaggi di solidarietà, c’è anche spazio per i complimenti ai colleghi di Palermo per l’arresto del boss Raccuglia. “C’è qualcosa di magico in tutto questo”, scrive il Siap “una volta quando si catturava un boss mafioso, sotto la questura venivano parenti e amici dei boss per insultare e minacciare. Oggi questi fantastici ragazzi. Grazie”.
Nessun commento:
Posta un commento