mercoledì 11 novembre 2009

VIGILANTES CONTRO I LAVORATORI DI OMEGA GUIDA IL RAID IL LORO EX AMMINISTRATORE

Dal Quotidiano Il Fatto Quotidiano
del 11 novembre 2009

di Beatrice Borromeo
(Giornalista)


Ieri mattina all’alba un gruppo di vigilantes, capitanato da Samuele Landi, ex amministratore delegato di Eutelia (e attuale membro del consiglio di amministrazione), ha fatto irruzione nella sede romana di Omega. L’azienda è occupata da quattordici giorni dai dipendenti che protestano per le 1192 lettere di licenziamento che hanno ricevuto. Diventano così sempre più palesi i rapporti tra Eutelia e Omega: la prima ha ceduto l’intero ramo che si occupa di information technology, in cui lavorano duemila persone, alla società Agile, vendendola contestualmente a Omega. Disfarsi di quei lavoratori ha significato per Eutelia non pagare 54 milioni di euro di trattamenti di fine rapporto. “Omega – dicono dal presidio – ha fatto il lavoro sporco per Eutelia”.

Fino a oggi però Eutelia, quotata in Borsa, aveva negato ogni coinvolgimento con Omega e con le sorti degli impiegati. Ora non potrà più farlo, dopo che uno dei suoi più alti dirigenti ha forzato i cancelli della sede di via Bona per sgomberare un’azienda con cui, in teoria, la società di Samuele Landi non dovrebbe più avere nulla a che fare. Landi è arrivato assieme al capo dei servizi di sicurezza di Eutelia. Con loro c’erano quindici agenti privati che si sono spacciati per poliziotti: “Hanno sfondato il cancello con i piedi di porco – dice Nando, uno dei 20 lavoratori che dormiva in fabbrica – e ci hanno svegliati puntandoci le torce negli occhi. Urlavano e chiedevano a tutti i documenti per identificarci. Dicevano di essere poliziotti ed erano vestiti con uniformi simili a quelle delle forze dell’ordine. Gridavano: ‘Sgomberate! Andatevene o finisce male’. Li abbiamo scambiati per agenti veri”. La confusione dura qualche minuto. I vigilantes hanno delle divise nere con la scritta “Bar@ni” sul petto. “Erano le cinque e mezza del mattino, eravamo intontiti dalla forte luce che ci hanno puntato in faccia”, spiega Nando. Poi qualcuno riconosce Samuele Landi, che per i dipendenti è il responsabile dell’operazione che sta costando il lavoro a duemila di loro: “In Eutelia andava tutto bene. Landi ci ha cacciati con un licenziamento mascherato, cedendoci a Omega che ci sta facendo fallire. Il giorno che ci hanno venduti è iniziato un incubo”, dice Maria Pia, che non si muove dalla sede occupata. Quando i lavoratori realizzano che Landi è tra loro, la tensione cresce: “Abbiamo capito che non erano poliziotti – racconta Pierpaolo, che ha assistito alla scena – e abbiamo cercato di mantenere la calma. I vigilantes hanno fatto cerchio attorno a Landi. Sventolavano in aria piedi di porco e torce con il manico lungo 20 centimetri in ferro che di solito vengono usate come sfolla-gente”. A quel punto, raccontano i venti dipendenti che si trovavano in sede durante l’irruzione, “hanno detto che se li avessimo toccati ci avrebbero ammazzati di botte, ma noi, invece di reagire, abbiamo chiamato la polizia, quella vera”.

Gli agenti arrivano dopo un quarto d’ora e raggruppano i vigilantes, che i lavoratori di Omega chiamano “squadristi”. Federico Ruffo, giornalista di “Crash”, la trasmissione di Raitre, era presente con un cameraman che ha ripreso tutto: “Sembrava il rapimento dei desaparecidos in Argentina – racconta Ruffo – perché sono arrivati con un grande furgone, prendendo a calci le porte, in tenuta antisommossa. Mi hanno urlato: ‘Tu che cazzo ci fai con la telecamera’. Le riprese sono in mano alla Digos, e Ruffo è stato convocato ieri a Montecitorio, per raccontare la vicenda. Con lui c’erano alcuni sindacalisti: “Landi è amico di Licio Gelli, è legato alla massoneria di Arezzo”, hanno detto. “L’aggressione ai lavoratori di Eutelia è un gesto vergognoso, ignobile e fascista”, dichiara la senatrice Patrizia Bugnano, capogruppo dell’Idv nelle commissioni Industria e infortuni sul lavoro. La Bugnano aggiunge: “Ci auguriamo che i responsabili siano immediatamente perseguiti. Prendersela con chi protesta perché da mesi è senza stipendio e rischia il posto di lavoro è da infami”.

Samuele Landi viene scortato dalla polizia in commissariato, identificato e poi rilasciato. I sindacati hanno comunque presentato denuncia penale nei confronti di Landi, che risulta già indagato, insieme con suo fratello, Raimondo Landi (vicepresidente di Eutelia), dalla procura di Arezzo per frode fiscale, falso in bilancio e appropriazione indebita. A protestare non sono solo i dipendenti di via Bona, ma circa diecimila lavoratori del gruppo in tutt’Italia. Molti lamentano di non ricevere lo stipendio da agosto, non trovano referenti aziendali con cui parlare, non hanno garanzie per il futuro. Tutti si sentono a rischio licenziamento. Nell’ultima settimana sono state occupate le sedi Omega di Ivrea, Torino, Pregnana milanese, Roma e Bari. Il 17 novembre i lavoratori del gruppo scenderanno in piazza per chiedere stipendi e risposte.

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