del 9 dicembre 2009
di Salvo Vitale
(Amico di Peppino Impastato)
Un milione di gente che ha partecipato al No-Berlusconi day, al di là dei partiti politici e delle sigle, ha dato un primo serio colpo alla metastasi del berlusconismo che da vent’anni ormai sta consumando l’Italia.
E’ stato denunciato apertamente come gli italiani vivono in una bolla mediatica, la quale, alla stregua del Grande Fratello, quello vero di Orwell, pilota le notizie e le indirizza esclusivamente nella cattura del consenso verso il gruppo di potere che ha in mano l’Italia. Purtroppo, chi credeva di dare una spinta decisiva alle dimissioni del pornoduce non ha fatto i conti con la sua sete di potere e con le fameliche bocche di tutti i suoi lacchè. E così, grazie all’uso spregiudicato delle sette televisioni berlusconiane (Canale 5, Rete 4, Italia 1, Rai 1, Rai 2, Sky e La 7) Sua Emittenza ha messo subito in onda le sue verità, contando sicuramente sulla possibilità di trovare una maggioranza di cretini che ci crede e che le prende per oro colato. Lui stesso ha detto, qualche tempo fa che il livello mentale degli italiani è quello di un tredicenne e che sa come prenderli. Queste le ultime verità diffuse: -Un milione di persone in piazza, grazie alle stime della berlusconissima questura di Roma, erano appena 90.000. Guarda un po’, tutta quella gente che abbiamo visto riempire le piazze in un corteo senza fine erano solo frutto della nostra immaginazione; - si è trattato di una “piazzata” portata avanti da Di Pietro e da altri pochi esaltati; - i partecipanti erano tutti amici di Spatuzza, secondo una singolare applicazione della proprietà transitiva: a) Berlusconi è nemico della mafia ,2) Spatuzza è nemico di Berlusconi, quindi mafioso, 3) tutti i nemici di Berlusconi sono amici di Spatuzza e quindi mafiosi. E’ la logica aberrante di quel teppista del giornalismo che è Feltri, il quale mette in bocca al suo padrone e a tutti i suoi servi le parole che devono diffondere in televisione. E così Salvatore Borsellino si è visto promuovere amico di Spatuzza, e con lui in milione di facce pulite, ritenute nemici dello stato, che ormai si identifica non con i cittadini, ma solo con il pornoduce. Strumentalizzato subito l’arresto di Nicchi e di Fidanzati come “la risposta” a chi, come Spatuzza, naturalmente manovrato dalla mafia, vuole gettare fango sull’onestissima faccia del capo del governo. In quest’ultima “cialtroneria informativa” ci sono molte cose che non funzionano: 1)se l’arresto dei due latitanti è una risposta alle calunnie di Spatuzza, dobbiamo per forza dedurre che,secondo la frase usata da Maroni, si sia trattato di un arresto ad orologeria: cioè tu mi danneggi in tribunale e io ti rispondo danneggiando e arrestando i tuoi amici; tutto ciò lascia sottintendere che, quando il capo vuole, può fare arrestare chi gli piace, perché ha tutto sotto controllo; 2)l’arresto dei due latitanti non è merito del governo, che ingannevolmente ne mena vanto, ma frutto di un paziente lavoro di mesi della squadra catturandi di Palermo e della Squadra Mobile di Milano, coordinate entrambi dai magistrati, che sono i nemici più cattivi di quel capo del governo che più di tutti gli altri ha operato e si è distinto nella lotta contro la mafia. Secondo la transitività berlusconiana i magistrati sono nemici di Berlusconi, e quindi amici dei mafiosi, così come i partecipanti al No-B-day;: e così tutta quella scuola di magistrati che, seguendo il percorso di Chinnici, Caponnetto, Falcone, Borsellino, hanno smantellato a poco a poco pezzi del potere mafioso, diventano amici di Cosa Nostra solo perché vogliono capire fino a che punto il Grande Capo non è colluso con la mafia. In conclusione c’è da decidere se Spatuzza, oggi diventato studente di teologia, è pentito o no: se è pentito, come anche il Procuratore Nazionale Antimafia Grasso ammette, vuol dire che va trattato come “la pecorella smarrita” per il cui ritrovamento il buon pastore fa festa. Ma nel berlusconismo non c’è nulla di cristiano: non esiste il principio del pentimento, non esiste il perdono del nemico, ma solo l’odio e la legge del taglione, non esiste l’accettazione delle regole della giustizia, come in qualsiasi consesso civile, ma solo la legge del più forte: tu mi vuoi danneggiare e io ti stritolo usando tutti gli strumenti a mia disposizione per vendicarmi, dalla calunnia al sollevamento popolare contro di te. Tanto, qualche cretino, bombardato dalle tv, disposto a mettere la sua vita al servizio della persona più ricca d’Italia, anche senza avere nulla in cambio, si trova sempre.
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