del 5 gennaio 2010
di Pino Corrias
(Giornalista)
Adesso che dirige il quotidiano economico Il Sole 24 ore – di proprieta’ della Confindustria – Gianni Riotta si e’ inventato il premio Uomo Dell’Anno. E per la prima edizione 2009 ha deciso di assegnarlo a Giulio Tremonti, il ministro della nostra radiosa economia che tanto conta per la buona salute della medesima Confindustria.
La decisione sembrava presa da una giuria. Almeno a leggere la prima pagina del Sole del 31 dicembre che festeggiava il vincitore scelto “dalle grandi firme del giornale”.Invece no.
Una preziosa verifica svolta via telefono dagli economisti del sito Lavoce.info, ha rivelato che nessuna “prestigiosa firma” del Sole sapeva niente del premio. Ne’ del premiato che ben pochi avrebbero votato per le molte ragioni di macro, micro e media economia che Gianni Riotta conosce in modo assai approfondito gia’ dai tempi in cui frequentava la Columbia University e in biblioteca leggeva Time che ogni anno incorona “L”Uomo dell’Anno”.
L’idea di riproporlo anche ai suoi odierni lettori deve averla pescata da quegli anni radiosi. E italianizzandola l’ha fatta propria con un po’ di spago, un pezzetto di specchio, e la sua proverbiale furbizia. Tremonti lo ha scelto lui personalmente. Lo ha votato all’unanimita’. E se lo e’ annunciato, emozionandosi un po’ quando ha anticipato la bella notizia via telefono alla Segreteria del Signor Ministro.
Gianni Riotta e’ uno specialista di telefonate: sono i mattoni della sua carriera. Ne fa tre dozzine ogni mattina da trentacinque anni, chiamando chiunque conti qualcosa per complimentarsi di qualsiasi cosa: un articolo, un libro, un viaggio, un’intervista. Capace in un quarto d’ora di adulare Rossanda Rossanda, prostrarsi a Cesare Romiti, inchinarsi a Eugenio Scalfari, cinguettare con Lucia Annunziata, elogiarsi con Furio Colombo, giustificarsi con Marinella Brambilla. Dire a tutti “bravo, brava, benissimo, evviva”, sono Gianni Riotta e lo sono persino diventato.
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