del 5 gennaio 2010
di Filippo De Lubac
(Giornalista)
Molti parlano senza conoscere nulla di ciò su cui pontificano. Avrete certamente letto delle "inchieste flop" condotte dal Dr. Luigi de Magistris" oppure del "fallito de Magistris".
Si tratta di termini sprezzanti per definire l'operato di un servo dello Stato che, se davvero avesse lavorato con tanta sciatteria meriterebbe ben altro che il seggio di parlamentare europeo su cui oggi siede. La verità è diversa, e lo è di molto.
Per giudicare il suo lavoro, forse il termine è un po' forte giacché noi cittadini comuni non abbiamo le conoscenze del caso e quindi diremo per farci un'idea del suo lavoro, è opportuno leggere qualcosa delle indagini svolte dal PM Luigi de Magistris e firmate da decine di collaboratori di polizia giudiziaria che hanno lavorato con lui e per lo Stato. Cominciamo con delle immagini, per tutti coloro che non hanno tempo per leggere: quelle dei cento e passa faldoni dell'inchiesta "Toghe Lucane" così come erano il 27 agosto 2008, prima che de Magistris fosse trasferito ad altro ufficio ed altro incarico. Oggi di questi faldoni non è possibile reperire nemmeno i contenitori. Sono stati "sfaldati", frantumati, spezzettati e riassemblati dal PM Vincenzo Capomolla "applicato" da Crotone a Catanzaro per la bisogna. Adesso l'inchiesta è suddivisa in mille rivoli ed in nessuno di essi si trovano "atti idonei a sostenere l'accusa in giudizio". Tranne che in uno stralcio che ha una storia ancora più allucinante e di cui si parla altrove.
Sfortunatamente per coloro che hanno inteso far "scomparire" una delle inchieste più complete e preoccupanti sul sistema di corruttela e sopruso che infesta l'Italia (ed il Mezzogiorno in particolare), qualcuno aveva avuto accesso (legittimamente) a quegli atti e ne ha conservato ampie documentazioni. Di seguito le fotografie dell'inchiesta, a brevissimo gli atti da leggere (qualcuno è già pubblicato e documenta come la preoccupazione di bloccare de Magistris, da parte di uno degli indagati (l'avv. Emilio Nicola Buccico, ex CSM), fosse già operante ben prima che l'inchiesta "Toghe Lucane" venisse resa nota al pubblico. Si veda la trascrizione del colloquio fra lo stesso Buccico e Giuseppe Galante (Procuratore Capo a Potenza).
p.s. Qualcuno dirà (come ha detto) che l'operato del Dr. de Magistris lo poteva giudicare solo il CSM (che lo ha fatto condannandolo "all'esilio" disciplinare). Non è vero. Potevano giudicarlo anche i magistrati di Salerno, i magistrati dell'ufficio GIP di Catanzaro, i magistrati del Tribunale del Riesame di Catanzaro, i magistrati della Suprema Corte di Cassazione. Tutti costoro lo hanno giudicato ritenendolo adeguato, opportuno e ineccepibile. Anzi, hanno specificato (Salerno) che esisteva una trama nemmeno tanto oscura, visto che se ne conoscono nomi, cognomi e attività, che operava (associazione per delinquere finalizzata alla corruzione in atti giudiziari) per delegittimare de Magistris e le sue inchieste. Ma di questo nessuno vi darà conto, perché è troppo imbarazzante per un sistema marcio che deve difendersi con ogni mezzo per non soccombere alla giustizia. Di tutto ciò pubblicheremo gli atti giudiziari (anche quelli scomparsi): SCRIPTA MANENT!
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