lunedì 4 gennaio 2010

Viaggi, promozioni e ospedali in Polonia: gli affari della Pollari-don Verzè Spa

Dal Quotidiano Il Fatto Quotidiano
del 3 gennaio 2010

di Peter Gomez
(Giornalista)


Che cosa è stato il Sismi di Nicolò Pollari? Un comitato d’affari? La longa manus di don Luigi Verzè, il prete amico di Silvio Berlusconi, che aspirava ad utilizzare gli 007 quasi fossero una lobby per far ottenere al suo ospedale San Raffaele fondi pubblici? Un centro di potere al servizio non dello Stato, ma del premier e dei suoi sodali? Sono molti, e francamente inquietanti, gli interrogativi che emergono dalla lettura degli atti depositati a Perugia, dove il pubblico ministero Sergio Sottani ha chiuso la sua inchiesta per peculato contro Pollari e Pio Pompa. Dalle carte sequestrate nell’appartamento di via Nazionale a Roma, dove Pompa organizzava schedature di magistrati e dei presunti avversari politici del premier, saltano fuori documenti in cui il funzionario elenca a don Verzè gli affari da affrontare “con maggiore e puntuale efficacia, immediatamente dopo la nomina dell’amico N (Nicolò ndr)”. In una lettera, o meglio in un “report” del 2001, Pompa - in quel momento consulente sia di Pollari che di Don Verzè, ma in procinto di essere assunto in pianta stabile al Sismi- mette, per esempio, in fila sette diverse “iniziative” da concludere al più presto. Un “programma vasto e impegnativo” che grazie alla “caparbietà, la capacità e l’entusiasmo”, lo 007 spera di realizzare cogliendo “quei risultati che il buon Dio e la Divina Provvidenza vorranno concederci”.

Verosimilmente si tratta di un piano discusso direttamente con Pollari, visto che il report per don Verzè si chiude con il post sciptum: “un caro e affettuoso saluto dall’amico N.”. Un programma che ha ben poco a che fare con le finalità istituzionali dei servizi segreti, ma che almeno finora non ha spinto il comitato parlamentare di controllo sull’intelligence (il Copaco, oggi Copasir) a interventi decisi. Eppure di materia su cui pronunciarsi ce n’è a iosa.

Il progetto dello strano trio Po-ma, Pollari, don Verzè, spazia infatti dalle raccomandazioni in favore dell’attuale ministro della Salute, Ferruccio Fazio, per un posto all’agenzia nazionale del farmaco (“siamo in contatto con il sottosegretario Possa”, ricorda il funzionario), fino ai business immobiliari. Non per niente il secondo punto del report riguarda il tentativo di “acquisizione” di “Palazzo Rivaldi” a Roma per il quale c’è stato un “intervento di Franco F. (probabilmente l’attuale ministro degli Esteri, Frattini ndr)”. “Siamo in condizione”, scrive Pompa, “di incidere fattivamente sui soggetti, regione, comune, ecc; nell’ambito delle azioni concordate con l’avvocato A.”.

A Mostacciano, dove il San Raffaele ha un ospedale, don Verzè e Pompa, hanno invece in mente la “costituzione di un ‘centro studi’ (una definizione spesso utilizzata per descrivere i centri Sismi ndr) utilizzando in affitto la villa limitrofa al Parco Biomedico [...] abbiamo la possibilità di avvalerci degli ottimi rapporti di amicizia, resi disponibili dall’amico N., con i vertici del Polo Tecnologico, il presidente Geronzi e i responsabili degli organismi deputati al finanziamento”. Ma Pollari, per Don Verzè, è disposto a fare molto di più. Lo si comprende leggendo la descrizione della “Operazione Roma”: cioè di una visita negli Usa del religioso “sotto la direzione e la regia dell’amico N.”, dove il prete vuole aprire una fondazione dopo alcuni incontri con “i vertici dei soggetti interessati sui quali insistono anche le amicizie, di altissimo livello, facenti capo a N.”.

Quello che Pompa descrive è insomma una sorta di network messo in piedi per bussare a quattrini. Per questo considera: “Saremo in grado, dopo l’avvenuta collocazione di N. (al Sismi ndr) di gestire, con una rete propria e riservata, l’approvazione e il finanziamento dei progetti d’interesse del San Raffaele in ambito nazionale, europeo e internazionale”. Così l’ospedale di Segrate potrà sviluppare “il business della telemedicina” nelle carceri e “l’ampliamento e il rafforzamento dell’attività di lobbying”, porterà più soldi per tutti. Mentre all’estero “in combinazione con le finalità istituzionali che fanno capo all’amico N.” potrà essere realizzato “’un centro studi’ o un altra ‘entità’ in Gerusalemme” e potrà essere acquistato un ospedale a Cracovia. Il tutto per la felicità dei contribuenti finora conviti che gli 007 servissero solo a garantire la loro sicurezza. Ma quelli di Pollari facevano di più. Pensavano pure alla loro salute.

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