mercoledì 2 dicembre 2009

L’ira del capo: ora basta, deve spiegare

Dal Quotidiano Il Fatto Quotidiano
del 2 dicembre 2009

di Wanda Marra
(Giornalista)


“Sono contro le intercettazioni, figuriamoci se commento i fuorionda”. Parere insolitamente sobrio quello di Giorgio Stracquadanio, tra i più fedeli pasdaran di Berlusconi. In effetti le dichiarazioni “rubate” di Fini sembrano fare più effetto di quelle pubbliche e sparigliare la guerriglia tutta interna al Pdl. Fino a che punto, resta da capire. Anche se dopo il vuoto di dichiarazioni che colpisce nel pomeriggio, il partito, attraverso il portavoce Capezzone, fa un passo avanti. I fuorionda, non si commentano, recita un comunicato, uscito da una serie di riunioni dei vertici già previste, capitate però al momento giusto, ma il Presidente della Camera a questo punto deve spiegare. “Nell’ultimo ufficio di presidenza del Pdl ci siamo espressi all’unanimità sull'utilizzo dei cosiddetti pentiti, sull'uso politico della giustizia, sul tentativo in atto di ribaltare il risultato delle ultime elezioni politiche. Quel documento per tutti noi esprime la linea di fondo del Pdl. Tocca ora al presidente della Camera spiegare il senso delle sue parole e se con quelle ragioni è ancora d’accordo". Tradotto: non andiamo dietro a conversazioni private, ma Fini deve dire se è ancora d’accordo con la linea del partito. "Tirando in ballo Mancino - dà invece voce ai sospetti il deputato del Pdl Giancarlo Lehner - Fini dimostra di sapere cose sconosciute ai comuni mortali sulle accuse di Spatuzza". Nessun commento ufficiale da parte di Berlusconi, che però secondo chi gli è vicino sarebbe “nauseato” e avrebbe oscillato per tutto il giorno tra la voglia di far esplodere la rabbia, soprattutto per il tono confidenziale usato dalla terza carica dello Stato nel criticarlo con un procuratore della Repubblica, e la consapevolezza di dover andare avanti. Tace anche il Presidente della Camera, e lascia parlare il suo portavoce Fabrizio Alfano (“Fini dice in privato esattamente quanto afferma poi pubblicamente"). Nessuna reazione alla richiesta ufficiale di chiarimento da parte del suo partito. Ma in difficoltà soprattutto i finiani. Granata si rifugia sottolineando l’”assoluta dimostrazione di coerenza” da parte di Fini”. E Della Vedova: “Se qualcuno volesse strumentalizzare le parole rubate e processare su questa base il presidente della Camera, dimostrerebbe di non avere a cuore né le sorti del governo né il futuro del Pdl". Chi prova a tirare acqua al suo mulino è Di Pietro, che si spinge a dire “prendiamo atto che anche il presidente della Camera, in privato, dice quello che l'Idv da sempre sta dicendo in pubblico”. Una provocazione che fa un certo effetto mentre cresce la distanza tra dipietristi e Pd (“Niente di nuovo”, dichiara solo Bersani). Come dire, che Fini è ormai praticamente in forza all’opposizione.

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