martedì 15 dicembre 2009

"L'Italia a rischio violenza politica" i timori della stampa straniera

Dal Quotidiano La Repubblica
del 15 dicembre 2009

di Enrico Franceschini
(Giornalista)


LONDRA - L'attacco a Silvio Berlusconi "divide l'Italia" e resuscita lo spettro di una nuova stagione di violenza politica. E' questo il giudizio della stampa internazionale, che anche stamane dedica grande rilievo all'aggressione al primo ministro italiano e alle conseguenze del folle gesto dell'assalitore. L'opinione dominante dei media stranieri è che l'episodio potrebbe finire per rafforzare Berlusconi facendolo risalire nei sondaggi e spingendolo a fare approvare nuove leggi per consolidare il suo potere o addirittura a convocare elezioni anticipate. Ma c'è anche il rischio, osservano vari quotidiani esteri, che l'aggressione inneschi un ritorno alla violenza diffusa e al terrorismo degli anni di piombo.

"L'assalto a Berlusconi accende le tensioni politiche in un'Italia sempre più convulsa e divisa nell'assegnare la responsabilità dell'odierno clima di odio", scrive il Financial Times. Le recriminazioni tra le due parti illustrano "la natura polarizzante" del terzo mandato del premier - continua il quotidiano finanziario - prevedendo che l'aggressione rafforzerà la determinazione del leader del centro destra a "usare il Parlamento per introdurre nuove leggi che lo proteggano dai processi dopo che la Corte Costituzionale gli ha tolto l'immunità". Data la capacità di Berlusconi di fare mosse inattese, conclude l'articolo, non ci sarebbe da sorprendersi se il premier, uscito d'ospedale, "perdonasse il suo assalitore".

Commento analogo sull'Herald Tribune, edizione internazionale del New York Times. "L'attacco potrebbe segnalare l'inizio di un nuovo ciclo di violenza politica marcato da azioni terroristiche come quelle che sconvolsero l'Italia negli anni '70 e nei primi anni '80", afferma il quotidiano americano, che cita in proposito le parole del presidente Napolitano sulla "pericolosa esasperazione del clima politico", che va fermata per "impedire lo sviluppo di forme di violenza che gli italiani hanno conosciuto in passato". Anche l'Herald Tribune registra una seconda possibilità: quella che comunque l'attacco aumenti la popolarità di Berlusconi e della sua coalizione.

Il Times di Londra, in un breve editoriale del corrispondente da Roma Richard Owen, traccia in proposito un parallelo storico: "Può essere che Berlusconi traduca l'episodio a suo vantaggio, un po' come fece Benito Mussolini quando una donna irlandese di nome Violet Gibson gli sparò nel 1926, ferendolo al naso. Lei fu dichiarata pazza e Mussolini conquistò poteri autoritari". L'articolo osserva che i sostenitori di Berlusconi potrebbero essere tentati di sfruttare la solidarietà generata dall'attacco per far passare una nuova legge che dia al premier immunità dai procedimenti giudiziari, "e potrebbe quindi indire elezioni anticipate per consolidare il suo controllo sul potere".

Anche un altro quotidiano inglese, il Daily Telegraph, scrive che "le immagini del premier con il viso insaguinato potrebbero essergli di aiuto nel momento in cui si difenderà dalle accuse rivoltegli dai suoi detrattori". E il Guardian di Londra si domanda se il presidente del Consiglio, "che ha una cura leggendaria della propria immagine, cercherà di mascherare i danni delle ferite al volto o ostenterà le sue cicatrici come esempio della presunta ferocia dei suoi oppositori". Il quotidiano laburista interpella il professor James Watson, docente di scienze politiche all'American University di Roma, che commenta: "Ora la difficoltà per l'opposizione sarà separare la simpatia personale per un leader a cui è stata spaccata la faccia dall'antipatia istituzionale verso ciò che Berlusconi rappresenta". Quanto al pericolo che l'Italia diventi preda di una nuova spirale di violenza, il professor Watson dice al Guardian: "Non penso che ci siamo vicini, a meno di un peggioramento della situazione sociale e in particolare di quella lavorativa, ma siamo più vicini (alla violenza) di quanto lo fossimo prima".

Il quotidiano Independent, in un editoriale, osserva invece che "in un paese normale, l'attenzione si sarebbe focalizzata sul fatto che decine di guardie del corpo non sono state capaci di proteggere" il primo ministro", mentre in Italia la questione non ha per il momento suscitato un intenso dibattito, sopravanzata dalle schermaglie politiche su resposanbilità e conseguenze dell'attacco.

Ampi servizi anche sui giornali degli altri Paesi. In Spagna, El Pais titola: "L'Italia teme di tornare alla violenza politica", evidenziando come le immagini del premier dopo l'aggressione "riflettano le tensioni e le divisioni vissute da tutto il paese". In un editoriale intitolato "Un'aggressione inaccettabile", il quotidiano spagnolo condanna "energicamente e senza riserve" l'attacco e osserva: "E' tanto miserabile e politicamente destabilizzante che l'opposizione abbia mostrato una qualche accondiscendenza per questo gesto, quanto il fatto che alcuni alleati del premier stanno utilizzando l'aggressione per mettere nell'angolo e zittire l'opposizione". L'articolo si conclude così: "Il degrado della politica italiana si sta traducendo in una grave delegittimazione delle istituzione e corre il rischio di provocare un profondo deterioramento del sistema democratico".

Oltre Atlantico, il New York Times scrive che l'attacco a Berlusconi "suggerisce un esame di coscienza" e ilWall Street Journal afferma che molti italiani imputano l'aggressione "al clima al vetriolo del mondo politico".

Nessun commento:

Posta un commento